20/01/1985 - Vespro II Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 20/01/1985
Vespro II domenica Tempo Ordinario

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Domenica scorsa parlavamo del valore della preghiera liturgica, un valore grande dicevamo, perché ci uniamo alla preghiera di Gesù. È Gesù che prega nell’assemblea nostra, è Gesù; per questo diceva un grande santo, sant’Alfonso Maria De Liguori, diceva: “Cento preghiere private non valgono una preghiera liturgica”. E vogliamo approfondire ancora un altro aspetto: è la preghiera della Chiesa, è la Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, dà il valore unico, meraviglioso che può dare lei alla nostra supplica. Noi sappiamo che lo Spirito Santo è all’origine di tutta la nostra preghiera, perché i Salmi sono stati ispirati da Lui, perché fossero così la preghiera che piace a Dio, la preghiera del Corpo Mistico di Cristo. I Salmi hanno formato la preghiera di Gesù e della Madonna, dei grandi santi che sono il fondamento della Chiesa. Lo Spirito Santo ha dato le idee, i sentimenti; nella sua infinita carità, ci ha preparato proprio quelle preghiere che Dio ascolta volentieri. È Lui stesso che ci indica come una preghiera è intonata quando è fatta così, in consonanza con lo Spirito; una preghiera quindi che è già a nostra disposizione, perché potremmo dire, altrimenti, e chi può indovinare ciò che dobbiamo ascoltare nella preghiera e ciò che dobbiamo dire? Chi può precisare bene il suo colloquio? Ecco, nella preghiera liturgica la mirabile bontà del Signore ci ha dato le preghiere; e quando recitiamo i Salmi, e quando partecipiamo alle altre preghiere liturgiche, sentiamo che non nostro prodotto vale, ma vale ciò che il divino Spirito vuole che si alzi al Padre dal cuore nostro. Dobbiamo allora capire che la Chiesa, obbediente allo Spirito, ci mette sulle labbra questa preghiera, perché sia da noi vissuta, amata e tradotta. Quanta confidenza dobbiamo avere nella preghiera liturgica! Quanta apertura di cuore! Quanta gioia! Come dobbiamo essere assidui, attenti, docili, per cogliere quanto lo Spirito Santo ci suggerisce, quanto la Chiesa per mezzo nostro vuole innalzare a Dio. La Chiesa è santa e la sua voce è accolta infallibilmente dal Signore, è santa. Oh come dobbiamo essere contenti di pregare con la voce della Chiesa, con il cuore della Chiesa, con il desiderio della Chiesa! Non lasciamo quindi da parte nostra l’approfondire questi sentimenti e l’impegnarci giorno per giorno per esser più forti, vincendo le difficoltà particolari, le contingenti; essere proprio disponibili, perché, come dice un santo, “Dobbiamo essere l’arpa di Dio e modulare così il dolce suono che il Signore accoglie, benedice e traduce”.

CODICE 85ALV01331N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 20/01/1985
OCCASIONE Vespro II domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preghiera liturgica
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