Nell’espressione “esuli figli di Eva”, domenica riflettevamo sulla prima parola: «esuli»; oggi meditiamo sulle due altre parole: “figli di Eva”. È segnato chiaramente il parallelismo tipico della tradizione cristiana tra la prima Eva, della quale siamo figli, cioè portiamo le conseguenza di una ribellione, di una non collaborazione con Dio, e della seconda Eva, Maria, che ci ha portato la vita vera, Gesù Signore nostro. Adamo chiamò la sua sposa “Eva” dicendo: “Tu sei la madre dei viventi” (Gn 3,20); ma quale vita abbiamo avuto da Eva? Una vita di sofferenza e di lotta. Figli di Eva apparteniamo al popolo della ribellione; diventando figli di Maria, veniamo a far parte del popolo eletto. Maria, donandoci Gesù, collabora alla vita spirituale in noi; la diciamo “Madre della grazia divina”. Nell’Antico Testamento il ricordo di una donna, di una donna che avrebbe portato la salvezza, è stato sempre ben vivo. Particolarmente bisogna sottolineare tre testi: Genesi capitolo 3, dove si parla di una donna che darà un figlio vittorioso su satana; il capitolo 7 di Isaia, quando si parla di una vergine che darà alla luce un figlio che sarà chiamato l’Emmanuele, e il capitolo 5 di Michea, quando si parla di una partoriente che rende grande Betlemme. C’è una partoriente che darà un figlio “salvezza”, un figlio “redenzione”. Giustamente in questi tre testi vediamo raffigurata Maria che, inserita fortemente nel mistero nostro della salvezza, ci ha portato Gesù, ci ha portato l’appartenenza al popolo di Dio, Corpo Mistico di Gesù, ci ha portato la certezza del nostro trionfo. Eva piange ed è cacciata dal paradiso terrestre; Maria accetta di partecipare alla sofferenza di Gesù e Maria ci dona la soavità dell’amicizia con Dio, ci dona la certezza del trionfo in questa vita e per l’eternità perché, collaborando, ci ha dato Gesù. Ecco dunque il nostro ricorso a Lei, un ricorso continuo, fiducioso, un ricorso che dica la nostra comprensione di una tanta madre. Dobbiamo realizzare in noi veramente le caratteristiche di un figlio secondo il suo cuore. Non possiamo semplicemente esultare perché Lei è madre nostra; dobbiamo adoperarci per essere veri figli suoi. Eva si è ribellata, Maria ha ubbidito: seguiamola nell’ubbidienza al Padre, nel fare la sua volontà; Eva era stata lusingata dalla promessa di una scienza, di una falsa scienza: “Sarete sapienti, sarete come Dio” (cfr Gn 3,5); Maria, sede della sapienza, ci insegna ad apprezzare la parola di Dio e a viverla. Come lei l’ha custodita nel suo cuore così custodiamola nel nostro. E seguendola siamo sicuri che la strada di questo nostro esilio terminerà nella patria della gloria.
CODICE | 73AMV01332N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 21/01/1973 |
OCCASIONE | Catechismo vespro |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Maria la nuova Eva |
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