Dicevamo: il cuore di Gesù degno di ogni lode e parlavamo del come noi possiamo lodarLo. Vi è la lode di tutta la chiesa, di tutta la chiesa riunita, che si chiama liturgia. La liturgia è la voce della sposa allo sposo, è nello stesso tempo una comunione profonda con Lui, per la gloria del Padre. Come uomo Gesù è capo nostro e uno di noi, e rende degna la nostra lode, come Dio è lodato da noi, insieme a tutto il coro degli angeli. Noi dobbiamo guardare la liturgia come l’espressione più alta, come l’apice della nostra lode, della nostra riconoscenza, perché, quando facciamo liturgia noi ci uniamo a tutto il corpo mistico, la nostra voce viene ad essere accompagnata dalla voce dei santi, dalla voce della Madonna, dalla voce di tutti quelli che sanno pregare meglio di noi, particolarmente, dicevo, la nostra preghiera è fatta propria dal cuore di Gesù per la lode perenne alla Trinità. Dobbiamo dunque avere molta stima della liturgia. La liturgia è proprio il culmine di tutta la vita della chiesa. Dobbiamo stimare questi momenti di liturgia sapendo che in essi noi realizziamo la nostra vocazione battesimale, in essi noi possiamo meno indegnamente rendere grazie all’amore del cuore di Gesù, che in quei momenti noi possiamo sentirci molto uniti a tutti i fratelli. La liturgia è dunque la nostra dignità, nella sua più grande espressione, è la nostra forza, perché è durante la liturgia dove riceviamo le grazie più preziose; è ancora la nostra gioia, perché non c’è niente di più soave che entrare in comunione col cuore di Gesù e benedirLo e lodarLo e con Lui entrare così nella grande gloria della Trinità. Perché la rivelazione della Trinità costituisce la rivelazione più profonda che ci è stata comunicata. Rappresenta una grande confidenza, se così possiamo dire, del nostro Dio e manifesta pienamente il suo amore. Impegnarci allora, perché la liturgia non ci trovi distratti, non ci trovi fiacchi, non ci trovi chiusi in noi stessi: non facciamo liturgia se ognuno, pur essendo vicino all’altro, prega per suo conto. Siamo gli ambasciatori di tutta la chiesa davanti a Dio: la nostra voce e il nostro cuore devono essere all’unanimità. Sentimento, allora, profondo, sentimento di grande fede, sentimento di grande nostra riconoscenza. Oh, la nostra liturgia! In tutte le sue forme dobbiamo proprio vederla come l’ora più preziosa, l’ora più santa, l’ora più efficace. Il cuore di Gesù vuole da noi questa testimonianza, vuole da noi questa azione anche per quelli che non pregano, anche per quelli che non amano, anche per quelli che offendono. Noi nella nostra liturgia dobbiamo veramente adorare, amare, ma ancora riparare. Entra, voi lo sapete, con pienezza nella devozione al Sacro Cuore di Gesù questa riparazione, questo concetto dobbiamo dunque vederlo così in pienezza nell’azione liturgica o di lode, o di sacrificio, o sacramentale. Sempre la liturgia ci trovi impegnati e vigili, perché la nostra lode sia veramente piena.
CODICE | 75ARV01332N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 26/01/1975 |
OCCASIONE | Catechesi a Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Degno di ogni lode |
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