Parlavamo di come siamo ricchi, perché abbiamo Gesù. Le insondabili ricchezze di Gesù, come ci vengono comunicate? Dobbiamo ricordare una grande verità della fede: la comunione dei Santi. Cristo oltre ad avere un corpo reale, il corpo nato da Maria Vergine, sappiamo che ha un Corpo Mistico, cioè Cristo unisce a sé tutti i suoi fedeli, a somiglianza di un corpo con molte membra: lui il capo, dal quale discende ogni vitalità ed ogni grazia. Quasi a riassunto di tutta la sua dottrina - lo diceva agli apostoli mentre si avviava all’orto degli ulivi - diceva: “Io sono la vite e voi i tralci” (Gv 15, 5). Allora non c’è semplicemente coi suoi membri un’unione morale, c’è un’unione di tipo ben più profondo. Tutti i fedeli partecipano della vita che è nel capo, partecipano cioè di quella vita divina che Gesù ha avuto dal Padre. Gesù dirà: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in sovrabbondanza” (Gv 10, 10). Le ricchezze di Cristo, quindi non ci arrivano come qualche cosa di esterno, come quando noi facciamo un dono. Le ricchezze di Cristo, ci arrivano mediante la partecipazione alla sua stessa vita divina. C’è un’unione strettissima tra noi e lui, per cui giustamente diciamo che Cristo ci appartiene. Ci appartiene il suo cuore, ci appartengono i suoi meriti, ci appartengono le sue sofferenze e le sue preghiere. Ecco perché siamo così grandi e possiamo essere così potenti nella nostra preghiera: perché Cristo si fa nostro. Tutto quello che è suo, è nostro. Ed è veramente una cosa che ci deve riempire d'immensa gioia, avere tutto quello che è di Cristo. Noi così poveri, noi così miserabili, perché abbiamo fatto tanti peccati e continuiamo a farne. Noi in possesso della vita divina, abbiamo tutta la mirabile ricchezza contenuta in questa vita divina. Ecco perché questa vita divina, si trasformerà in gloria, ecco perché questa vita divina diverrà il principio di una letizia eterna. Quando parliamo di grazia santificante, non approfondiamo abbastanza il termine. Tante volte agiamo superficialmente, ma la grazia santificante, è quella che è costata tutta la sofferenza di Cristo, è frutto della sua morte, ci è data nella sua risurrezione. Mediante la grazia santificante, siamo innalzati al piano soprannaturale e diventiamo amici e figli adottivi di Dio, diventiamo templi dello Spirito Santo. È molto prezioso dunque questo dono: il minimo grado di grazia santificante, vale più che tutte le cose umane, che tutti i tesori che sono sparsi nell’universo. Il minimo grado di grazia santificante. Che possiamo così facilmente acquistare, che possiamo così continuamente acquistare! Il dono che ci unisce a lui, è dono che ci unisce tra noi in questa comunione di coloro che vengono chiamati santi, cioè di coloro che sono in grazia. Proponiamoci dunque di dare molto peso al problema della grazia santificante in noi, che lo ricordiamo, si accresce mediante la preghiera, mediante le opere buone, specialmente mediante i sacramenti.
CODICE | 77AOV01332N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 23/01/1977 |
OCCASIONE | Catechesi al Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | 20- Ricco verso tutti quelli che ti invocano |
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