28/04/1974 - Vespro III Domenica Pasqua

Sant'Ilario d'Enza, 28/04/1974
Catechesi a Vespro

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Abbiamo parlato del Cuore di Gesù “fornace ardente di amore”, fermiamoci ancora sul suo amore. Dobbiamo dire che tre sono stati i grandi amori di Gesù: il primo è stato l’amore al Padre suo. Come ha amato Gesù suo Padre! Per sua volontà ha donato tutto se stesso: “Non la mia ma la tua volontà si faccia Padre” (Lc 22, 42) diceva nel gemito dell’agonia, nell’orto degli ulivi. Concludeva così la sua vita sulla croce ripetendo “Tutto è stato compiuto”(Gv 19, 30). Quando Gesù parla del Padre suo esce in espressioni meravigliose, si entusiasma. Per il Padre, ci ha insegnato che bisogna che facciamo tutto, che è tutto per Lui; la gloria del Padre interessa di più di qualsiasi altra cosa. Ci ha insegnato a cercare la volontà del Padre, a cercare il regno del Padre, a cercare la santificazione del suo nome; perciò da Gesù noi dobbiamo imparare a vivere il nostro spirito di adozione a figli, cioè dobbiamo trasformare sempre di più la nostra vita cristiana in un amore di figli, bandendo da noi il timore servile, la paura, l’oppressione. Dio è Padre nostro: per Lui tutto, in Lui tanta fiducia, in Lui tanta sicurezza. Il secondo grande amore di Gesù è stato per la Madre sua: la Madonna. Nessuno ha saputo amare la Madonna come l’ha amata Gesù. Soprattutto per Lei ha offerto la sua vita in croce, soprattutto per Lei ha istituito l’Eucaristia, soprattutto per Lei ha effuso le grazie, l’ha ornata di ogni virtù e di ogni dono, ha voluto associarla intimamente alla sua opera. Veramente la Madonna è stata la prima nel regno di Dio, è stata il vero esempio a tutta la chiesa, proprio perché ha saputo corrispondere a questo amore del Signore Gesù, ricambiandolo con una potenza inimmaginabile! Gesù ha amato la Madonna e la Madonna ha amato in modo meraviglioso Gesù. E qui entra tutto il nostro programma di devozione alla Madonna, è qui ancora che dobbiamo fare la nostra vera intenzione del mese di Maggio: dobbiamo farci aiutare da Gesù per entrare nel cuore di Maria, perché entrati nel cuore di Maria torneremo a Gesù, perché dire Maria è dire Gesù, e il culto alla Madonna è il culto che ci porta più direttamente a capire il Signore. Alcuni hanno avuto paura di una esagerazione nella devozione alla Madonna dimenticando invece che, se Gesù è modello nostro di amore a Maria, è la devozione alla Madonna che ci fa entrare di più nei misteri del regno di Dio, che ci fa capire di più la nostra posizione nel regno di Dio, che l’onore alla Madonna è l’onore dato a Gesù, che sempre, quando noi onoriamo la Madonna è onorato Gesù, perché ancora per primo è stato Gesù a onorare la Madonna. L’ha onorata donandole quanto Lui poteva dare, e Lui era Dio! E perciò proponiamoci di unire il sacrificio della messa alla devozione a Maria. Recitiamo il rosario sempre come un’introduzione alla Messa. Il nostro rosario di ogni sera ci deve far capire di più l’Eucaristia, ci deve far capire di più Gesù, ci deve fare sentire di più l’unione strettissima che c’è tra il sacrificio di Gesù e il sacrificio volontario della Madonna. Come la Madonna si è associata a Gesù, così ci invita ad associarci anche noi con umiltà e con fede, con un amore grande, e con una continua generosità. Il terzo amore di Gesù è stato per la sua chiesa. Ce ne parla san Paolo “Egli - dice l’apostolo - ha amato la sua chiesa e per lei ha dato il suo sangue e l’ha voluta bella e l’ha voluta con un volto senza ruga e senza macchia” (Ef 5, 25-27). Il Signore Gesù ha amato la chiesa come la sua creazione, come il veicolo della salvezza per tutti gli uomini, perché attraverso la chiesa Gesù ha voluto portare il suo sangue a tutte le creature umane. Il Signore Gesù “ha amato la chiesa e l’ha adornata” dice sempre l’apostolo. Di che cosa l’ha adornata? L’ha adornata della sua continua assistenza, l’ha adornata, perché l’ha fatta veicolo di verità, l’ha adornata perché l’ha voluta come maestra, l’ha adornata, perché l’ha voluta come la depositaria della sua grazia e della sua vita. Amiamo anche noi la chiesa, amiamola con un affetto grande! “Non può avere Dio per Padre - dice sant’Agostino- chi non ha la chiesa per madre”. Amiamola la chiesa, amiamola! e per lei adoperiamoci continuamente; la chiesa nella quale noi siamo sorti, la chiesa che noi abbiamo abbracciato, la chiesa nostra custode, la chiesa nostra guida. Amiamo la chiesa e volentieri con lei cerchiamo di portare la parola di salvezza, di evangelizzazione, di impegno. E così allora sarà per noi una cosa magnifica avere gli stessi amori di Gesù, anche per noi allora sentiremo com’è bello vivere nell’amore al Padre, nella devozione alla Madonna, nella solidarietà con la chiesa sempre, in ogni momento, con gioia.

CODICE 74DTV01362N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 28/04/1974
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Fornace ardente di amore
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