17/04/1983 - Vespro III Domenica Pasqua

Un solo sacrificio, un’unica oblazione: il sacrificio di Gesù è stato di valore infinito, Egli ha meritato per tutti noi, ha meritato la remissione dei peccati. Se noi con tanta facilità possiamo ottenere il perdono, lo dobbiamo a Lui. Sembra una cosa incredibile: presentarsi al sacerdote, dire i propri peccati, dire il proprio dolore, avere subito la piena remissione. È perché Gesù ha pagato, è perché Gesù ha offerto, è perché Gesù ha chiesto perdono per noi. E la sua voce è stata così potente, da superare tutti i secoli; in Lui gli uomini hanno trovato il loro Salvatore. Ha offerto e ci ha ottenuto non solo il perdono, ci ha ottenuto la vita, ci ha ottenuto la vita soprannaturale che ci rende figli di Dio, che muta sostanzialmente il nostro rapporto con il Padre, che da Creatore diventa per noi un Padre che ci ama, un Padre misericordioso, un Padre che ci destina a vivere insieme con Lui, dell’unione più stretta, dell’unione più duratura. I figli di Dio, dopo essere stati trasformati dalla grazia, saranno trasformati dalla gloria e per tutta l’eternità saranno nel gaudio stesso di Dio, parteciperanno alla gioia eterna e infinita di Dio, godranno in Dio quello, tutto quello che è possibile. Ecco, Gesù ci ha ottenuto la vita presente in grazia, ci ha ottenuto la gloria: quanto è potente! Nel suo nome veramente noi abbiamo tutto; nel suo nome abbiamo ogni grazia, ogni sicurezza, abbiamo quella che diciamo in un senso pieno la speranza che non tramonta e che non delude. Ringraziamo il Signore e impariamo sempre a chiamarlo in nostro aiuto: “Vieni, Signore Gesù, salvaci dai nostri errori, donaci l’abbondanza della tua vita”.