Consideravamo, nelle domeniche scorse, come Gesù nel santo Tabernacolo è sorgente della luce spirituale delle anime, è forza per realizzare la volontà del Padre. Fermiamoci questa sera sul terzo aspetto: Gesù nel santo tabernacolo ci è un grande esempio. Gesù autorevolmente ha posto la sua vita come un esempio, ha detto: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore”(Mt. 11, 29) poi ha detto: “Voi mi chiamate Signore e Maestro, e fate bene, avete visto quello che ho fatto? Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io facciate anche voi”(Gv.13, 13-15). Ugualmente il Signore nell’Eucaristia si pone come nostro esempio, un esempio da imitare ogni giorno. Aveva detto: “Non vi lascerò orfani, sarò in mezzo a voi”(Gv. 14, 18). È restato in mezzo a noi, perché noi abbiamo bisogno di avere non un ricordo, ma una presenza, abbiamo bisogno di qualche cosa sempre di attuale e quanto esempio ci dona Gesù nel tabernacolo! Sono innumerevoli gli aspetti, ci fermeremo solo su qualcheduno. Un primo aspetto che ci colpisce subito è un esempio di umiltà, di disponibilità. Chi più umile di Gesù che resta nei nostri poveri tabernacoli? Che resta sempre, che resta a disposizione di tutti! Quando ad uno pare, nell’ora che a lui pare lo va a trovare, e il Signore è sempre disposto, è disposto nella sua presenza, è disposto nell’essere cibo. Chiunque può andarlo a ricevere, e ci va chi ha retta intenzione, chi è buono, chi è innocente. Ma ci vanno anche anime confuse, smarrite, senza vero pentimento dei loro peccati. Ma ci vanno anche anime deliberatamente sacrileghe. E il Signore si dà a tutti e il Signore non compie dei prodigi per difendersi dalle profanazioni. Si dona! Si dona con un cuore sempre grande di carità e di amore. È un grande esempio che noi possiamo dunque constatare sempre, è un grande esempio per noi che siamo così riluttanti in fatto di umiltà. L’umiltà è la vera conoscenza di se stessi, l’orgoglio è una falsa esagerata stima, quante volte noi siamo nelle nostre azioni e nei nostri giudizi appoggiati a questa falsa stima. Ci mettiamo in alto, ci mettiamo troppo in alto e giudichiamo gli altri, e pretendiamo dagli altri, e vogliamo esigere, e pensiamo di avere solo noi ragione, e che le nostre idee siano solo loro le giuste, le complete, che agli altri, al massimo, possiamo dare un po’ di pazienza, li tolleriamo, ci mettiamo allora al di sopra. Per questo non siamo veramente disponibili, per questo non siamo abbastanza in servizio, per questo non siamo abbastanza aperti, per questo non siamo abbastanza generosi. È necessario che noi, quando veniamo a pregare davanti al tabernacolo, lo ricordiamo con molta forza questo esempio grande di umiltà. Gesù nel tabernacolo è in una posizione unica. Lui, cui ogni onore è inferiore, Lui che potrebbe circondarsi di tante cose! Lui, così come era nella casa di Nazaret, è restato in tutte le chiese del mondo, che sono altrettante povere case di Nazaret, e il suo esempio resti ben impresso nel cuore di quel cristiano che riflette, nel cuore di quel cristiano che sente, nel cuore di quel cristiano che non vuole semplicemente venire a trovare Gesù, ma che vuole comunicare con Gesù. Il cristiano nel suo cuore maturi sempre di più questo straordinario esempio di Gesù. Ognuno di noi in questa settimana mediti allora queste due grandi forme di esempio: l’umiltà e la disponibilità di Gesù.
CODICE | 74CGV01342N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 17/03/1974 |
OCCASIONE | Catechesi a Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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