1 Cor 9, 24-25 In san Paolo noi troviamo ben segnata la nostra quaresima, questo itinerario verso la pasqua. Lo dobbiamo sapere: la vita cristiana è uno sforzo, è un impegno. Come gli atleti sono sotto sforzo e vogliono migliorare il loro tempo, così il paragone per noi è che senza uno sforzo continuo non realizziamo la vera nostra vita di fede. Un cristiano è per definizione uno che segue Gesù, e segue Gesù sforzandosi, superando. Nella quaresima abbiamo una particolare grazia per potere attuare questo sforzo, per potere realizzare una continuità, perché spesso a uno sforzo segue un periodo di rinuncia, perché spesso invece di avere un cammino dritto la nostra linea è spezzata, spezzata dai nostri improvvisi avvilimenti, dai nostri momenti di stanchezza, dalle nostre crisi. San Paolo nota: ogni atleta è temperante in tutto. Lo sforzo ascetico della quaresima è proprio qui, è in un arrivare alla virtù della temperanza: saperci dominare, saperci controllare, saper prendere delle cose ciò che è giusto, non lasciarci dominare dalla passione, dalle voglie, dai capricci. Sentirci così in fortezza, in una fortezza che non declina, in una fortezza che non viene a patti, per arrivare a conquistare quella corona che san Paolo chiama incorruttibile, che è la corona di una vita piena di fede, per una vita piena di gloria. Sentiamoci dunque impegnati dalle parole dell’apostolo a rendere questa settimana, la terza di quaresima, una settimana piena di fervore, piena di sforzo di bene.
CODICE | 81CNV01342N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 22/03/1981 |
OCCASIONE | Catechesi al Vespro III Domenica di Quaresima - Anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Vita cristiana come lotta |
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