06/03/1983 - Vespro III Domenica Quar

Una corona incorruttibile. Noi seguiamo il grande atleta, Colui che ha vinto la corsa: Cristo Signore. Egli ci ha guarito con le sue piaghe, Egli ci dà la forza ogni giorno per vivere nell’amore del Padre. Cristo, come Dio, è il termine di tutta la nostra esistenza; dobbiamo andare a Lui. Come uomo era la strada: “Io sono la via”, ha detto. E si applicano a Lui le parole del Salmo: “Egli corre come un gigante” (Sal 18,6). Seguire Cristo è tutta la nostra gloria, seguire Cristo è tutta la nostra gioia; non solo è giusto, è pienamente confortevole, è gratificante. Egli è con noi. E la nostra strada non possiamo dirla difficile, perché Lui ci prende per mano e ci conduce, secondo quello che dice ancora il Salmo: “Tu mi hai preso per la mano destra e mi hai condotto fino alla gloria” (cfr. Sal 72,23-24). Questa nota di confidenza dobbiamo tenerla ben forte, ben presente in questa parte della Quaresima, perché la stanchezza non ci prenda e la nostra debolezza finisca per prevalere. Egli è tutto per noi, ci sostiene e ci conforta e ci dice: “Correte anche voi”, proprio come dice san Paolo, “correte anche voi, ma non correte invano perché io vi precedo, non correte invano perché io vi sostengo, non abbiate allora sgomento in questo correre, cioè in questo affrettarvi a vincere i vostri peccati e i vostri difetti, a sostenere il peso di una lotta che deve essere profonda ed intima. “Correte, correte per conquistare!”. Sappiamo come ognuno di noi ha i suoi punti deboli: ecco, è lì dove bisogna correre di più, è lì, con la sua grazia, con la sua misericordia, con il suo incoraggiamento.