31/01/1982 - Vespro IV Domenica Ord

Gesù è il mediatore. La nuova alleanza è stata sancita nel suo sangue. La voce del sangue di Abele mosse la giustizia di Dio. La voce del sangue di Gesù ha mosso la misericordia di Dio. Noi riconosciamo in Gesù colui che ci ha lavati nel suo sangue e ci ha presentati come Gerusalemme celeste, come la nuova Gerusalemme, la Chiesa, alla Santissima Trinità. Le Litanie hanno le invocazioni fondamentali alla Trinità. “Padre del cielo che sei Dio, abbi pietà di noi”: è il grido verso la Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. È il grido che presentiamo non basati sui nostri meriti, sulla forza della nostra voce, ma sulla voce del sangue di Gesù. Ecco perché, dice ancora la Scrittura, noi troviamo accesso davanti a Dio, noi possiamo ottenere misericordia, noi possiamo ottenere quell’abbondanza di amore nel quale rifioriamo solo per Gesù. Quando presentiamo Gesù, noi siamo grandi e potenti, siamo in Lui. E noi sappiamo che il memoriale del suo sacrificio si ripete sempre tra di noi. La sua Messa è la nostra Messa, è ciò che salva il mondo. Dobbiamo sentire la Messa nel giusto collocamento. La Messa è il centro di tutta la nostra religione, è il centro di tutta la nostra pietà, è il centro della carità, è il centro del nostro amore vicendevole, perché è di nuovo la presentazione del sangue di Gesù. Ancora una volta noi possiamo presentarci al Signore per il bene di tutta l’umanità. È dunque dalla Messa che viene la nostra sicurezza e la nostra speranza. È nella Messa dove dobbiamo potentemente intercedere col Mediatore della nuova alleanza per la salvezza del mondo. È così che “abbi pietà di noi” si verifica, perché Dio non può non guardare al sangue di Gesù, non tener conto del sangue di Gesù che noi nella Messa abbiamo nelle nostre mani. Vedere dunque la Messa al centro, vedere nella Messa la nostra potenza e la sorgente vera della nostra gioia.