29/01/1984 - Vespro IV Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 29/01/1984
Vespro IV domenica Tempo Ordinario

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“Vi siete accostati al monte” (Eb 12, 22). Dicevamo che la Liturgia è il culmine di tutta la vita della Chiesa, perché nella Liturgia saliamo proprio questo mistico monte, sulla cima del quale è la città del Dio vivente. Cioè, mediante la Liturgia noi entriamo in comunicazione diretta e forte con Gesù, autore della grazia, con Gesù che per noi ha realizzato i tesori della redenzione. È evidente che la Liturgia è movimento, movimento di salita, prima di tutto perché porta l’uomo alla fede e al Battesimo e l’uomo viene a essere non più una semplice creatura, ma viene ad essere partecipe della vita stessa di Dio; la vita di Dio! Noi uniti a Gesù non viviamo solo una vita umana naturale, viviamo ben di più: la linfa vitale che c’è in questa pianta meravigliosa, “Io sono la vite e voi i tralci”, discende in noi e ci occupa. Essere cristiani non è semplicemente iscriversi a una società, frequentare delle riunioni, essere cristiani è salire al soprannaturale, vivendo una vita divina che scende dal seno stesso della Trinità e viene a noi. Viene a noi e vuole trovare in noi il terreno adatto per produrre molti frutti. Ecco, lo scopo della Liturgia: unirci a Gesù. Ecco la gioia della Liturgia: farci penetrare nei misteri meravigliosi della grazia. Ecco lo scopo della Liturgia: farci sentire come la più grande dignità, la più grande gloria, è quella di realizzarci come figli di Dio. Cogliamo allora tutte le sollecitazioni che ci vengono dalla Liturgia, per vivere questa figliolanza con spirito profondo di amore e di donazione. La Liturgia continuamente ci spinge perché viviamo le realtà che sono già in noi. Vivere il nostro Battesimo, santificarci, lasciando che la grazia del Battesimo porti in noi le sue logiche conseguenze. Viviamo uniti al Signore; in questa unione sentiremo che nulla può essere definitivamente triste, perché tutto, tutto!, è per l’amore degli eletti e la Liturgia ci ricorda proprio che siamo indirizzati “all’adunanza festosa, all’assemblea dei primogeniti”. Ecco, dobbiamo percorrere la nostra strada, ma percorrerla con senso profondo della nostra ricchezza e della nostra chiamata.

CODICE 84AUV01333N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 29/01/1984
OCCASIONE Vespro IV domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preghiera liturgica
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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