16/04/1989 - Vespro IV Domenica Pasqua

“Completamente uniti a Cristo nella sua risurrezione”: è la liberazione dalla schiavitù del peccato, è la gioia della libertà, perché Cristo ci ha chiamato alla libertà e la nostra vita deve fruttificare nella libertà. La gioia di essere liberi, la gioia di poter resistere a tutte le tentazioni, a tutte le insidie di Satana, a tutte le sollecitazioni del mondo, la gioia di trionfare con Cristo. Lo sappiamo bene: se siamo uniti a Lui, non c’è nessun ostacolo insormontabile. Uniti a Lui: ecco ciò che dobbiamo realizzare, particolarmente l’unione nostra a Cristo nella Liturgia per potere celebrare con Lui , pregare con Lui, offrire con Lui, ricevere i tesori che Lui ci elargisce nel suo cuore. Quanto è bella la vita del cristiano che sa di non essere soggetto a della forze cattive o irragionevoli; la gioia del cristiano che ogni volta che entra nella Liturgia partecipa intensamente nel mistero redentivo di Cristo, dà gloria a Dio e, unito a Cristo, partecipa alla sua opera di salvezza per tutti gli uomini; la gioia di collaborare perché tanti nostri fratelli possano conoscere Gesù, possano vivere nella pace, possano realizzare se stessi. Aiutare tutti, essere disposti a offrire, essere disposti a partecipare con intensità. Impegniamoci e partiamo proprio di lì: la nostra unione con Cristo specialmente nella Liturgia, perché nella Liturgia ci dice la sua presenza, la sua presenza salvifica, ci dice la sua misericordia, ci dice la sua azione che si esprime nell’opera della Chiesa. Uniti a Lui vinceremo, uniti a Lui gioiremo, uniti a Lui sempre opereremo.