20/03/1977 - Vespro IV Domenica Quar

Sant'Ilario d'Enza, 20/03/1977
Catechesi al Vespro

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Parlavamo della grazia attuale, parlavamo della sua necessità e di come dobbiamo invocare da Dio grazie sempre più forti e sempre più decisive. Sono molte le grazie attuali? Sono moltissime. Continuamente, su di noi, è la provvidenza di Dio; provvidenza di Dio che non è solo in campo materiale, ma è particolarmente urgente nel campo soprannaturale. Dio ci ama, ci vuol condurre a salvezza, ecco perché è sempre vicino a noi, ecco perché sono tante le forme di grazia che ci dà. Dio è splendidamente generoso: ci arrivano delle grazie attuali interiori, le grazie attuali che arrivano direttamente nel cuore, sono illuminazioni della mente, comprensioni più grandi della sua parola. Soprattutto “manda la sua parola come la pioggia” (Is 55, 10-11), dice la scrittura. Quante gocce d’acqua! Quante sono le parole di Dio, che, provvidenza sceltissima, vengono a noi! Dio ci parla, Dio c’illumina l’intelligenza e, se corrispondiamo, la parola sua scende fino in fondo al nostro cuore. Sono spinte alla volontà: abbiamo una volontà fiacca, inefficace, abbiamo una volontà discontinua. Ecco la grazia di Dio che irrobustisce la nostra volontà, che ci fa superare quei lati di sacrificio che sono molto numerosi. Ecco la grazia di Dio che martella col rimorso nell’intimo dell’anima nostra! Anche la voce del rimorso fa parte di una magnifica provvidenza: il Signore ci fa capire quanto abbiamo sbagliato, come siamo stati ingrati, ci mostra la sua qualità di creatore. Per cui ci dice: “Tu devi ubbidire, sono il tuo Signore, non devi sottrarti a questa legge che è fatta per il tuo bene!”. In un altro momento, Dio si mostra a noi come Padre e ci dice: “Guarda come sei stato ingrato! Io ti avevo tanto amato!”. In un altro momento Dio si mostra a noi come benefattore: “Quanto ho fatto per te! Quanti cumuli di doni ti ho dato, perché tu sei così ingrato?”. Oppure ci mostra Gesù, ci fa vedere quello che ha fatto il Signore per noi, come con la sua morte ci ha dato la vita e con la sua resurrezione ci ha fatto partecipare pienamente al suo regno. Il Signore in una sequenza meravigliosa d’illuminazioni, ci mostra quello che noi dobbiamo fare, quello che noi dobbiamo lasciare. Poi il Signore approfitta anche delle cose esterne. Il Signore moltiplica, particolarmente in certi momenti, quando ci vede più prossimi a cadere, moltiplica i buoni insegnamenti, le buone spinte che riceviamo dagli altri, ci toglie una cosa, ci fa soffrire per un’altra, proprio perché aborriamo il peccato e ci uniamo a lui. Se noi ci mettessimo a enumerare le grazie attuali che riceviamo ogni giorno, forse non ci riusciremmo, ma abitualmente facciamo proprio l’opposto, cioè non badiamo, distratti, dissipati, non teniamo conto di questo piovere continuo di grazie. Non ne facciamo conto e non farne conto, tante volte vuol dire sciuparle, vuol dire lasciarne cadere, vuol dire fare come gli Ebrei che, pur continuamente donati di tanti prodigi, subito se ne dimenticavano e tornavano a lamentarsi. La storia dell’esodo è una storia d’ingratitudine. Noi vogliamo allora preoccuparci di tutta la provvidenza che Dio benignamente ci elargisce. Preoccuparci di non sciupare nulla, neanche un frammento, di sapere sempre raccogliere tutto: è la scienza dei santi! I santi sono stati un esempio veramente insigne, hanno saputo tenere conto di tutto e le grazie piccole hanno dato luogo a grazie più grandi e le più grandi a grazie notevoli e le notevoli a grazie somme e per questo sono arrivati sino alla vetta. Dobbiamo proporci di raccogliere tutte le grazie che il Signore ci dà. In questo tempo di Quaresima sono ancora più numerose: la Quaresima è un grande tempo di grazie! Guardiamo di saperne approfittare, perché torna sempre il discorso di Gesù: dobbiamo essere dei saggi amministratori, i nostri talenti non li dobbiamo seppellire, ma far fruttificare (cfr. Mt 25, 14-30). È solo così che meriteremo di entrare nella pace di nostro Signore.

CODICE 77CLV01343N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 20/03/1977
OCCASIONE Catechesi al Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 21- Fonte di vita
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