Abbiamo visto domenica i ministeri laicali istituiti, abbiamo visto il ministero del lettorato e il ministero dell’accolitato. Stasera vediamo i ministeri di fatto. Ministeri che non hanno nessuna consacrazione ufficiale da parte della chiesa, ma sono ugualmente molto importanti, perché suscitati con grande varietà dallo Spirito Santo. Ne enumeriamo solo alcuni: il ministero dell’Azione Cattolica e qui ci è doveroso il richiamo a un documento conciliare che si chiama “Ad Gentes”. Questo ministero dell’Azione Cattolica diventa in pratica una scuola permanente, “una fucina di diversi ministeri” così ha definito Paolo VI°. L’Azione Cattolica non rivendica alcun monopolio nel servizio della chiesa, tuttavia, per le note che la caratterizzano, cioè la nota della ecclesialità, della laicità dell’organizzazione, della collaborazione diretta con la gerarchia, l’Azione Cattolica deve essere valorizzata in modo principale. Il servizio fondamentale che la chiesa chiede all’Azione Cattolica è quello di essere scuola di formazione dei laici a una testimonianza integrale. Dovrebbe essere per i laici quello che è il seminario per i preti: luogo di intensa preghiera, di incontro fecondo con la parola di Dio e la vita della chiesa, in modo che ciascuno sia preparato a svolgere la sua opera di testimonianza nei diversi ambienti. Creare dei laici per l’evangelizzazione, una evangelizzazione che è nell’ordine della carità e nell’ordine del dialogo. È soprattutto nel contatto con quelli che non credono che l’azione cattolica deve impegnarsi, essere appassionati dell’annuncio del vangelo, convinti che il vangelo è la più radicale forza rivoluzionaria esistente e, soprattutto, è l’unica forza veramente salvatrice dell’uomo. Poi il ministero dei coniugi. Il matrimonio, la dimensione sociale e comunitaria dell’impegno matrimoniale, cioè non riguarda solo due persone, ma riguarda un impegno e un servizio che coinvolge la comunità cristiana. È anzitutto un ministero nei confronti del coniuge, i coniugi sono l’un l’altro segno concreto dell’amore che Dio ha per loro, sono perciò l’uno per l’altro vocazione a una risposta autentica di amore. Quando gli sposi si amano, di un amore fedele e sincero, creativo e magnanimo, paziente e generoso, il loro amore diventa una vera evangelizzazione e, dice il Vescovo: “Esorto i coniugi cristiani a fare di questo un preciso impegno, cerchino di riscoprire alla luce della fede, la gioia dell’amore reciproco, cerchino di vedere nell’amore di cui sono fatti oggetto la vocazione di Dio che li chiama a rispondere amando - e aggiunge – cerchino di aprire la loro casa alle famiglie vicine e alle comunità ecclesiali di base. La società industriale ci ha portato l’esperienza di una famiglia piccola e isolata; una famiglia di questo genere è spesso insufficiente a tanti compiti. Non può prendere cura assidua dei malati e degli anziani, non è in grado di accogliere i figli andicappati, non può far fronte ai numerosi impegni sociali che sempre si moltiplicano. Bisogna perciò aprire le famiglie a una collaborazione e a un rapporto di amore ancora più grande”. Poi, terzo, i ministeri della donna. La donna nella chiesa. Il nuovo testamento riferisce che le donne hanno avuto un ruolo importante nell’annunciare la buona novella. Da sempre le donne hanno dato e continuano a dare valido contributo al ministero della catechesi e della formazione cristiana. Molte comunità religiose femminili realizzano la totale dedizione della donna al ministero della catechesi. Le parrocchie e le diocesi dovranno fare uso il più possibile dei particolari doni della donna, nel ministero della catechesi. Altro servizio nel quale la donna ha un ruolo importante è quello della carità, soprattutto verso gli ammalati. Poi ci sono i ministeri che riguardano l’Eucaristia, i ministri straordinari dell’Eucaristia. Sono persone che dedicano parte del loro tempo a portare l’Eucaristia a malati e anziani, soprattutto nel giorno del Signore. In questo modo servono da tramite tra la comunità cristiana che celebra l’Eucaristia e gli ammalati, in modo che questi non si sentano trascurati e dimenticati. Ma il compito dei ministri straordinari non si ferma qui. Essi rileggono agli ammalati la parola di Dio proclamata nell’assemblea liturgica, spiegano brevemente il senso delle letture, pregano con l’ammalato, creano in questo modo un legame profondo e autentico di comunione e di fede. Naturalmente questo ministero tende a creare tra chi lo esercita e gli ammalati un segno anche umano di comprensione, di simpatia e di responsabilità. Ecco, questa visione della chiesa articolata nelle diverse componenti ci deve dare un senso di gioia, siamo in un corpo nel quale ognuno di noi ha la sua parte.
CODICE | 78C4V01343N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 5/03/1978 |
OCCASIONE | Catechesi al Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Ministerialità |
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