Rm 6, 6-11 dal salterio IV domenica di quaresima “Siamo stati crocefissi con Lui”. Approfondiamo la cosa. Siamo stati crocefissi perché apparteniamo a lui, perché siamo membra del suo corpo. È l’esigenza di essere come Lui, perché le membra devono essere della stessa natura del capo, e devono condividere le condizioni del capo. Gesù è morto per il peccato. Gesù si è offerto per la salvezza. Gesù ha trionfato. Così è quello che si deve verificare in noi: dobbiamo vincere il peccato. Questa crocifissione spirituale la facciamo mortificando le nostre passioni, vincendo le nostre cattive tendenze, superando le nostre tentazioni. Capiamolo bene: è come una crocifissione. È proprio perché la sentiamo questa crocifissione che siamo tentati di evadere, di volere avere una vita così, inclinata e compromessa nelle cose del mondo. Il cristiano deve essere come Gesù crocifisso a tutto quello che è peccato, a tutto quello che in qualche maniera è disdicevole. Noi, come Gesù, siamo diventati figli di Dio, a noi spetta vivere una vita alta e santa, a noi spetta vivere una vita informata ai principi del Vangelo. Ecco perché dobbiamo impegnarci. Ecco perché dobbiamo tribolare. Ecco il perché della Quaresima. Ecco il perché di questa “domenica in Laetare” che vuol dire sì, che andiamo verso la gioia, la gioia di Gesù, che andiamo verso la magnifica sua donazione. Ma dobbiamo accettare questa lotta, dobbiamo realizzare questa vittoria. È in questa vittoria che c’è la nostra dignità e la nostra vera pace.
CODICE | 87CUV013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 29 marzo 1987 |
OCCASIONE | Vespri IV domenica di quaresima anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Crocefissi con Cristo |
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