Si parla di consolazione: la consolazione di partecipare vivamente, intelligentemente, devotamente alla Liturgia. Noi formiamo l’assemblea liturgica, l’assemblea che manifesta la Chiesa. Quando il giorno della Pentecoste scese lo Spirito Santo, cominciò proprio allora la riunione dell’assemblea; nel capitolo secondo degli Atti degli Apostoli si dice “che i fedeli erano assidui a riunirsi insieme per ascoltare la parola degli apostoli, per spezzare il Pane, per pregare in unione fraterna” (At 2, 42). E così le generazioni cristiane hanno capito che, quando ci si riunisce, viene una grande grazia del Signore, una grazia singolare, per cui nell’assemblea Eucaristica noi partecipiamo della morte, della resurrezione del Signore, per cui noi siamo guidati all’intelligenza della Parola di Dio, per cui noi diventiamo veramente il Regno del Dio nostro. Lo Spirito Santo scende in mezzo a noi e ci guida. Ecco la grande nostra benedizione: non chi si separa dagli altri e prega così, in modo egoistico, non chi pone dei pretesti all’unione fraterna, non chi non vanta la nostra unione con Gesù. L’assemblea liturgica è grazia, ci educa, ci dà forza, perché è così che il Signore ci vuole uniti, è così che il Signore ci vuole pronti, è così che il Signore ci vuole perfettamente disponibili al suo piano. Noi, Chiesa di Dio, per tutte le mete del Regno di Dio, insieme, con gioia, con forza.
CODICE | 84C3V01338N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 04/03/1984 |
OCCASIONE | Vespro, IX domenica Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Preghiera Liturgica |
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