Tradizionalmente, l'Immacolata segna il giorno dell'offerta da parte di tutti i membri dell'azione cattolica del loro lavoro e non si poteva veramente scegliere un giorno più bello. Un giorno in cui mettiamo le nostre preoccupazioni, le nostre responsabilità nel cuore e nelle mani della nostra madre celeste, perché, ricordiamo oggi la tradizionale raffigurazione dell'immacolata, che dice una profonda realtà: Maria che schiaccia il capo al serpente. Invochiamo allora, tanta grazia sul nostro lavoro di quest'anno. Siamo in molti: il numero di quelli che hanno aderito all'azione cattolica, è di ottocentonove. Ottocentonove, quindi una crescita. Salvo il gruppo dei fanciulli e delle fanciulle che hanno segnato una lieve flessione, i gruppi in generale hanno cercato di restare e possibilmente di crescere. Dobbiamo necessariamente, di fronte al Signore, fare una revisione di vita, perché quando enunciamo questi numeri, certo non li enunciamo in un senso trionfalistico, ma in un senso di preoccupazione, perché, quali devono essere le due linee direttive dell'azione cattolica? La prima linea deve essere una linea di servizio. Un'umiltà di servizio, perché in tutta la Chiesa i membri dell'azione cattolica devono essere i primi, pronti, generosi, fervidi, a disposizione della parola di Dio, a portare l'esperienza loro, a portare più che tutto, questo tesoro che hanno ricevuto nel battesimo e nella cresima. La seconda linea direttiva deve essere un accentuato amore alla Chiesa. Bisogna amarla molto la Chiesa. I membri dell'azione cattolica volendo collaborare con i sacerdoti, volendo collaborare col Papa e con i vescovi, devono particolarmente sentire questa profonda gioia di essere nella Chiesa, di lavorare nella Chiesa con vero spirito di fede. Perché la Chiesa la conosciamo nella fede e dobbiamo essere docili e pronti nel seguire le sue direttive, nel sentirci insieme un cuor solo e un'anima sola. In queste linee, quindi, noi dobbiamo maturare i nostri propositi. Ne suggerisco tre. I membri dell'azione cattolica devono partecipare di più e con spirito alla vita liturgica. Quando parliamo di queste cifre e ci guardiamo, per esempio qui, diciamo subito che siamo smentiti. Secondo: è necessario un proposito di dinamismo, di movimento. Quelli dell'azione cattolica non devono essere statue di gesso o delle ornamentali cariatidi: si mettono lì, sopra le porte, si mettono sopra le porte, vero? Non conta niente, sono un ornamento che in questo caso non si addice. Il terzo proposito: un senso profondo di comunione e di amore tra noi. Spesso voi sentite parlare sfavorevolmente di quella che si chiama “comunità parrocchiale”. Voi sentite questo e sapete quante cose inesatte e sbagliate, per non dire cattive, vengono dette. Voi dovete sentire l'amore alla vostra parrocchia, la vostra parrocchia che si aspetta un contributo e l'aiuto di tutti, che non rifiuta nessuno, che è aperta tutti, purché si resti nella linea della Chiesa, nella forza chiara del vangelo. Sottolineo “chiara” per non servire a se stessi, per non servire alla propria ideologia mentre si dice di servire la Chiesa. Tre propositi, tre propositi! Praticamente poi ogni gruppo ha i suoi da fare. Quando darò adesso il segno dell'adesione, farò un augurio - non vuole essere altro - ad ogni gruppo. Ogni gruppo si prende l'augurio, se lo studia e cerca di realizzarlo.
CODICE | 77N7V01311N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 08/12/77 |
OCCASIONE | Omelia Vespro Immacolata |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale, |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Consegna ai gruppi delle tessere dell’Azione Cattolica |
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