Oggi è la festa dell’adesione all’Azione Cattolica: dobbiamo ben riflettere perché non ci succeda che, abituati anche al nome Azione Cattolica, perdiamo quella che è la sostanza. Si dice Azione Cattolica: un’azione dei laici nella Chiesa. I laici non sono nella Chiesa degli ospiti: sono Chiesa; non sono dei cristiani di sott’ordine, tutti i cristiani sono uguali nella Chiesa. Quelli che si iscrivono all’Azione Cattolica non vogliono essere dei cristiani diversi o dei cristiani di privilegio e di élite: vogliono essere dei cristiani che, dopo aver meditata la vocazione del loro Battesimo, si mettono insieme per potere fare meglio, per potere dare di più. È un’accentuazione, un’accentuazione che viene nel sentire l’impegno insieme, nel fraternizzare nello stesso ideale: dare quanto più possiamo. Non restare nella Chiesa come dei parassiti che prendono, prendono sempre e non danno mai. Fare la festa dell’adesione vuol dire allora rinnovarci nello spirito, nelle intenzioni, rinnovare i nostri propositi di essere veramente degni di questa vocazione di grazia, veramente degni. E lo stemma dell’Azione Cattolica è una croce, attorno alla quale vi sono tre parole: preghiera, azione, sacrificio. Ecco, quelli che aderiscono all’Azione Cattolica si impegnano a un particolare sforzo di formazione e la formazione viene nella preghiera, viene nello studio e nell’accoglimento della Parola di Dio. Ogni gruppo ha le sue iniziative di formazione; i gruppi più giovani hanno una riunione settimanale tutto l’anno; gli adulti lo scorso anno hanno avuto come loro riunione il corso dei Salmi e il corso per l’educazione dei figli. Curare la propria formazione vuol dire mettersi insieme agli altri e studiare e amare la Parola di Dio; ed è la prima parola: preghiera. E la seconda è azione, azione dice dinamismo, dice muoversi, dice non aver bene se non ci si muove. Non è allora un dormire, non è allora un essere trascinati, ma essere trascinatori, voler evangelizzare, portare ai fratelli quello che il Signore ha messo nella nostra mente e nel nostro cuore. Tutti, fin da piccoli, devono sentire questo bisogno della carità, della carità dell’evangelizzare, devono porsi in uno spirito vero di servizio, di accoglimento dell’invito di Gesù: “Andate e siate testimoni”. E la terza parola è “sacrificio”, perché per camminare in ogni opera buona, si richiede uno sforzo, lo chiamiamo con un termine consacrato: ascetica. Ascetica deve essere ogni vita spirituale, cioè deve essere uno sforzo perché senza sforzo non perfezioniamo noi stessi e non facciamo il bene degli altri. Ecco perché venga la nostra riflessione oggi sotto lo sguardo della Madonna, per vedere se siamo davvero efficienti membri dell’Azione Cattolica, se diamo buon esempio, se curiamo la nostra vita spirituale, se fraternizziamo con gli altri in uno spirito di umiltà e di generosità. In questa luce e in questa grazia vogliamo invocare dal Signore la benedizione su tutti. E la benedizione che diamo ai cartoncini che ogni gruppo distribuisce è la benedizione che invochiamo su ogni anima, perché sia veramente degna della chiamata del Signore.
CODICE | 82N7V01311N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1982 |
OCCASIONE | Vespro Solennità Immacolata |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Azione Cattolica |
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