08/12/1983 - Vespro Immacolata Consegna tessere AC

Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1983
Vespro Solennità di Maria Immacolata

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La festa dell’Immacolata ci deve dare una nuova spinta di bene, nello stesso tempo nel quale ci fa fare l’esame di coscienza. Un esame di coscienza molto forte, un esame di coscienza che colpisca veramente le nostre negligenze e i nostri lati deboli, perché è facile, è troppo facile adagiarsi e andare via con quel ritmo ridotto che ci impedisce un mucchio di bene, un mucchio! Indubbiamente il Signore ci ha dato anche quest’anno moltissime grazie e, quando nella Messa ripetiamo la formula “rendiamo grazie”, dobbiamo metterci tutto il nostro cuore, perché le sue grazie non ci sono venute meno in nessuna circostanza; in nessuna circostanza abbiamo sofferto di carenza, di mancanza di assistenza; l’abbiamo avuta piena e grande. Rendiamo perciò al Signore la pienezza del nostro grazie e impegniamoci con umiltà a vedere dove possiamo fare di meglio. Dicevo in queste domeniche che dobbiamo insistere sulla Liturgia, perché possiamo fare di più, fare con maggiore assiduità, con maggiore devozione, con maggiore impegno, con maggiore slancio, con maggiore fervore. Riusciamo a fare di più: questo è un punto che tutti, in particolare l’Azione Cattolica, deve cercare di capire e di vivere; perché essere nell’Azione Cattolica è un mezzo per sentire più fortemente il nostro essere nella Chiesa. Nostro Signore, quando è venuto sulla terra, l’Incarnazione, ci ha associato alla sua opera e noi diciamo che la Chiesa è il sacramento, è il segno, è il mezzo della salvezza. La prima opera è proprio nella Liturgia. È nella Liturgia dove siamo con Gesù nel nostro sacerdozio, siamo con Gesù nella nostra offerta e collaboriamo alla salvezza del mondo. Poi, dobbiamo insistere perché in tutta l’Azione Cattolica, e snodandosi l’idea nei gruppi, in tutti i gruppi, ci sia un maggiore fervore apostolico, perché noi siamo giudicati dalle opere e dobbiamo fare le opere di bene e dobbiamo cercare che nessuna occasione di opera buona sia ancora tralasciata. Insistere nelle opere ricche e forti che lo Spirito Santo ci suggerisce in ogni nostra giornata. E per attuare questo, vorrei insistere perché lo spirito di carità e lo spirito di amore ci investa sempre di più. Vivere lo stesso ideale, pulsare con lo stesso amore che viene dal cuore di Cristo, realizzare quello che hanno detto gli Atti degli Apostoli: “Un cuor solo e un’anima sola” (At 4, 32). È un punto vitale; per questo mezzo ci arricchiamo nella Liturgia; per questo mezzo realizziamo le opere che il Signore ci chiama a compiere. Imponiamoci allora: fervidi, slanciati, generosi. Nessuno sia pigro! Nessuno sia neghittoso! Nessuno si ritiri in un angolo, perché l’Azione Cattolica non diventi una dormizione, neanche un po’ cattolica; perché tutti possiamo vivacizzare la nostra spiritualità, in una generosità di impegno che ci attira tutte le benedizioni del Signore.

CODICE 83N7V01311N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 08/12/1983
OCCASIONE Vespro Solennità di Maria Immacolata
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Festa Azione Cattolica
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