Prima d’invocare la benedizione di Dio sulle vostre adesioni all’Azione Cattolica, per invocarla sul vostro lavoro di Azione Cattolica, volevo ricordare quando stamattina avete portato all’offertorio queste adesioni. Era la vostra disponibilità, la vostra disponibilità posta nel cuore della Messa, posta cioè in quella che è l’opera della nostra salvezza. Il Signore ci ha salvato e salva con la sua parola, col suo sacrificio. Portare l’adesione nella Messa, vuol dire unirsi strettamente a questa parola, unirsi strettamente a questo sacrificio, voler cioè, ancora di più sentire la vostra vocazione. Quella vocazione, dicevo, che nasce dal battesimo, che è quindi di ogni cristiano, perché ogni cristiano deve essere una rappresentazione di Cristo. Ogni cristiano deve tradurre Cristo. Ogni cristiano quindi deve essere un apostolo. L’adesione all’Azione Cattolica, vuole perciò rendere vivo questo atto di battesimo e renderlo concretamente attuale, perché non rischi di essere così, assorbito nelle occupazioni e nelle distrazioni. L’Azione Cattolica ha come scopo di ricordare e di stimolare il battezzato, ad essere veramente tale, ad essere conscio di ciò che ha ricevuto ricevendo la consacrazione a figlio di Dio; ciò che ha ricevuto ricevendo nella cresima lo Spirito Santo, per cui anche a lui è stato detto: “Va', evangelizza, porta la parola, porta l’annuncio, porta Cristo”. Vorrei che noi questa sera, ricordassimo fortemente questo. Consegnando ai responsabili di ogni gruppo, vorrei che il gesto simbolico, fosse così indicativo della nostra collaborazione. Collaborazione viva, continua, operante, che ci deve essere tra il parroco e l’Azione Cattolica. Quella cooperazione fatta di una comunione di animo, di una generosa partecipazione, di un umile lavoro, di servizio. Quest’anno le adesioni sono 548, comprese le sezioni minori. Siamo cresciuti nel numero. Siamo molto cresciuti. Voglio sperare che il numero sia anche indicativo dell’impegno, della generosità. Sia ancora indicativo di ciò che a noi, ogni giorno, la voce di Dio c’indicherà e che noi vogliamo fare. Tre cose vorrei sottolineare per l’impegno di quest’anno. La prima cosa: un impegno di verità. La santa Chiesa di Dio, nello splendore di questa vita post-conciliare soffre, perché c’è chi cerca di intorbidire la verità, di renderla meno luminosa, di farla apparire addirittura insicura. Un impegno di verità, cercate la verità, cercate la parola di Dio, studiate la parola di Dio. Ogni gruppo si sforzi di approfondire sempre di più la parola di Dio. Non è una parola di uomo, che si ponga in discussione, è la parola di Dio e va accolta con un immenso amore, un’immensa riconoscenza, un immenso rispetto. La seconda cosa: un impegno di partecipazione liturgica. È nella liturgia dove viviamo il nostro sacerdozio e dove viviamo la nostra unità. Fate in modo che tutti possiate veramente vivere e dare il vostro contributo all’azione di Dio. Siate fedeli, siate attenti, siate molto compresi. E un terzo impegno, è un impegno di servizio, di quel servizio per cui tutti hanno da fare. Noi non diciamo che l’Azione Cattolica è esclusiva e che nella parrocchia deve lavorare solo l’Azione cattolica [Registrazione interrotta].
CODICE | 72N7V01311N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 8/12/1972 venerdì |
OCCASIONE | Vespro Immacolata |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Azione Cattolica |
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