Nel consegnare il cartoncino che indica la vostra appartenenza all’Azione Cattolica, vorrei esortarvi a vivere intensamente questo nostro anno sociale. Quanti siamo adesso in parrocchia, iscritti all’Azione Cattolica? Siamo 633, quest’anno. Siamo cresciuti. Solamente dall’an di là, siamo cresciuti circa di duecento unità. Questo c'impegna, perché il numero non copra una pigrizia, perché il numero invece indichi un’attività, una forza. Soprattutto lo definiamo con chiarezza: un servizio. Perché l’Azione Cattolica non è per se stessa, così come la Chiesa di cui l’Azione Cattolica è un’espressione, non è per se stessa, è per gli altri. Uno non si iscrive all’Azione Cattolica, quando è grande in modo speciale, per un suo perfezionamento, o perché trovi tutto perfetto, trovi che tutto vada bene, che nella parrocchia, e più in là della parrocchia, tutto sia a puntino. Uno non si iscrive per crogiolarsi così in una posizione di elezione. Si iscrive per lavorare, per fare di più, per fare di meglio, per impegnarsi a far sì che le cose che non vanno, vadano meglio; per far sì che quello che in qualche maniera resta incompiuto, venga compiuto. Noi dobbiamo essere ben persuasi dei nostri limiti, dobbiamo essere ben persuasi delle nostre manchevolezze, delle nostre deficienze e nessun altro come il parroco ne può essere al corrente, ne può sottolineare tutta la carenza. Ma iscriversi all’Azione Cattolica, è un atto d’impegno, di coraggio, di fede, ancora di umiltà. Sapendo che mettersi insieme, fa una forza, che mettersi insieme nel nome del Signore, costituisce una meravigliosa forza; che mettersi insieme, vuol dire riconoscere la presenza di Cristo nella sua Chiesa. Ecco perché io vi dico: fate di quest'Anno Santo un anno di fede. La nostra caratteristica quest’anno sia un accrescimento, una vera apprensione della nostra fede che arrivi fino in fondo al nostro animo. Per noi, per gli altri. Evangelizzazione. La fede non è per tenerla sotto il moggio, è perché risplenda a tutti in casa. Perciò il tema dato dai nostri vescovi: evangelizzazione. Sì, fede e perciò evangelizzazione. Credere profondamente. Nella nostra vita insieme, come testimonianza. E donare agli altri quello che il Signore ha donato a noi. Perciò nella fede, agire con più profondità, con più estensione in tutti i campi della nostra parrocchia. Fede. Vangelo. Parola del Signore. Noi scompariamo, ma la sua parola è parola di vita eterna. Noi siamo poveri, ma portiamo un valore incommensurabile, perché portiamo Lui. “Voi mi sarete testimoni” (At 1, 8). “Andate portate il Vangelo”. Evangelizzazione allora, e sacramento. È la seconda parola di quest'anno santo, perché non ci sia nessun sacramento, per nessuno, senza evangelizzazione. Perché ogni sacramento sia un vero incontro con Cristo. Arricchirci nei sacramenti. Fare centro nel sacrificio sacramento dell’Eucarestia e partire così nella comprensione piena di tutti i valori che il Signore ha voluto elargirci nei sacramenti. Una comprensione piena dell’Eucarestia, del sacramento del perdono, una comprensione più profonda del nostro battesimo e della confermazione. Abbiamo dunque [Registrazione interrotta].
CODICE | 73N7V01311N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 8/12/1973 sabato |
OCCASIONE | Vespro Solennità dell’Immacolata |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale, festa Azione Cattolica |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Azione Cattolica |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS