25/05/1975 - Vespro SS Trinita

Sant'Ilario d'Enza, 25/05/1975
Catechesi a vespro

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Abbiamo meditato un momento sui santi che sono titolari dei nostri altari. I nostri altari sono eretti a onore di Dio, per la gloria di Dio e noi invochiamo quei santi, perché ci aiutino ad arrivare nel centro di ogni grazia e di ogni gioia che è il cuore di Gesù. Passiamo ancora brevemente i santi che non sono a titolo dell’altare, ma che hanno le immagini nei nostri altari. Prima di tutto nell’altare di san Giuseppe c’è l’immagine, la statua di santa Teresa di Gesù Bambino. Teresa Martin vissuta solo ventiquattro anni, ventiquattro anni in un silenzio, in un isolamento che sembrava non dovesse essere mai rotto, da quindici anni a ventiquattro in un convento di stretta clausura. Fino a quindici anni una buona ragazzina di una famiglia qualsiasi, eppure non ha fatto nulla di esterno, ma è stata una delle più grandi sante! Il culto al suo nome e l’invocazione della sua protezione è avvenuto come un’esplosione: a pochi anni dalla sua morte tutto il mondo invocava Teresa di Gesù Bambino, e a pochissima distanza dalla sua morte, facendo ogni eccezione, di solito la chiesa aspetta molti anni, nel 1925, cioè a ventotto anni dalla sua morte era già proclamata santa, canonizzata, come si dice. Che cosa ha fatto questa suor Teresa? Cos’ha fatto, che nemmeno le suore che convivevano con lei si erano tutte accorte della sua santità? Ecco, lo dirà lei stessa nella sua autobiografia: si è messa nel cuore della chiesa ed ha amato, ha amato in una maniera profonda e continua. “Qual è la mia vocazione? - dirà lei stessa- è l’amare, amare il Signore, io non ho cercato che la verità - dirà- io non mi ricordo di averGli mai detto di no al Signore”. Un amore talmente forte da essere un amore missionario e contemplativo nello stesso tempo, e ha insegnato una strada facile per tutte le anime, la strada che lei ha chiamato dell’infanzia spirituale, una strada che voleva tradurre quelle parole di Gesù: “Ti ringrazio, Padre, che hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai svelate ai piccoli” (Mt 11, 25). Cioè una strada fatta di confidenza e di abbandono, una strada di umiltà e di servizio, una strada di generosità e di fede, è stata veramente una cosa meravigliosa. Vorrei che tutte le volte che noi guardiamo alla sua immagine ci sovvenisse come la via della santità e del bene non è difficile. Lei stessa ha detto di voler trasmettere questo messaggio: “Nessuno si sgomenti, tutti possono arrivare, se lo vogliono, tutti, in qualunque condizione, in qualunque grado di cultura, tutti possono arrivare, purché accettino l’amore del Signore e si donino a questo amore”. Sarà allora così un nuovo motivo per vincere tutte le scuse che alle volte mendichiamo per potere essere fiacchi, irrisoluti, poco generosi nella via del bene.

CODICE 75EQV0133HN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 25/05/1975
OCCASIONE Catechesi a vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Santa Teresa di Gesù Bambino
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