Mi rivolgo a voi bambini e bambine: bisogna che mi ascoltiate bene, perché oggi è il giorno della vostra festa, una festa grande. È una festa quando ci viene a trovare un amico, una festa quando si celebra una qualche festa di gioia. Oggi avete ricevuto la visita più importante: la visita dello Spirito Santo; vi è venuto a trovare e adesso lo avete nel cuore, lo avete nel cuore per crescere bene, per crescere come vuole il Signore, generosi e pronti, bravi in casa, bravi a scuola, bravi nella fede. Volete essere proprio una cosa portentosa, magnifica. Vedete, lo Spirito Santo non viene in voi per essere ossequiato, viene in voi come principio di bene, come principio di forza, per maturarvi e realizzare un’opera tanto generosa e ferma. Vi ricordate, sì, ve ne ricordate senza dubbio, quando il profeta, suggeritemi il nome, che ha scelto il re Davide, come si chiamava? Non ve lo ricordate, siete un po’ confusi: si chiamava Samuele. Samuele è un grande profeta e andò in casa di un ricco possidente di Betlemme, si chiamava Yshai, e doveva scegliere un figlio, ne aveva sette. “Scegli chi vuoi”. Erano dei giovanottoni grandi e grossi, bravi. Arriva il primo e Samuele lo guarda: “No, non va bene”. Arriva il secondo, lo guarda a modo e sente la risposta dentro al cuore: “No, non va bene”; il terzo nemmeno, il quarto nemmeno, il quinto, il sesto. Dice il papà: “Hai detto che mi scegli un figlio e li scarti tutti!”. “Non ce n’è micca un altro?”, domanda Samuele, “Sì, sì, c’è, ma è piccoletto, è solo capace di andare a custodire il gregge, alle pecore, a condurre le pecore nei campi”. “Mandalo a chiamare”, lo chiamarono: “Dauit, Davide”, e arrivò correndo, un giovanottello, un giovanottello esile, non aveva la statura dei suoi fratelli. La voce dentro il cuore di Samuele: “È lui” e lo chiamò e lo benedisse, lo consacrò. Diventò un grande personaggio, uno dei massimi personaggi della storia dell’Antico Testamento. Davide era scelto. Oggi gli occhi del Signore si sono posati su di voi: cosa diventerete? Cosa diventerete? Diventerete dei ragazzi bravi, dei ragazzi benedetti, che portano alle loro famiglie il bene, che portano la gioia, che formano l’orgoglio delle loro famiglie. Gli occhi del Signore si sono posati su di voi. Riuscirete se farete queste tre cose: ve le tenete poi in mente, eh? Ve le domando! Ve le domanderò domenica, ve le domanderò quando ci incontriamo. Tre cose bisogna fare. La prima: capire; cosa vuol dire? Vuol dire che dovete comprendere di più le verità della fede, dovete farvi dei cristiani intelligenti, dei cristiani coscienti. Capire di più. Per capire di più, frequentare i gruppi che vi aiutano; avete delle persone che si preoccupano di voi sotto il lato cristiano. capire. Seconda cosa: amare. Dovete amare di più il Signore. Manifesterete l’amore al Signore particolarmente fuggendo il peccato e frequentando la Messa la domenica. Amate la Messa perché è un tesoro. Gesù ce l’ha lasciata come il più grande tesoro; chi trascura la Messa, offende il Signore e non ricava dal suo dono quello che deve ricavare. Capire, amare. Terzo: voi dovete sapere porre nella Chiesa la vostra vita cristiana, porre nella Chiesa che è la grande famiglia di Dio. Sentire che siete grandi, come direte tra poco, che quindi capite che importanza ha la Chiesa: ha importanza il papa, hanno importanza i vescovi, ha importanza ogni cristiano. Voi dovete sentirvi nella Chiesa in posizione di responsabilità. Dunque, allora, tenete in mente le tre parole: capire, amare e porre. Mettere cioè la vostra vita così, da veri cristiani. Capire, amare porre. Ecco le tre parole che vi raccomando. E ponete infine il vostro cuore nel cuore della Madonna, perché la Madonna è la nostra Madre celeste, la Madonna è l’aiuto grande che ci ha dato Gesù. È proprio la Madonna che vi farà seguire la vostra vocazione, vi farà seguire lo Spirito Santo, proprio come Davide. Come Davide è cresciuto per i bene della sua famiglia e del suo popolo, così sarà per voi. Siamo intesi? Facciamo ripetere a chi se le dimentica, no, ve lo tenete in mente vero? Ve lo tenete in mente. E dobbiamo proprio porre con attenzione, con attenzione particolare il vostro gesto e invocare la benedizione del Signore.
CODICE | 89E6V01366C |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 07/05/89 |
OCCASIONE | Catechesi mese di maggio, domenica VII tempo pasquale, Ascensione |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale, Cresimati |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Propositi |
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