01/11/1981 - Vespro Tutti i Santi

Sant'Ilario d'Enza, 01/11/1981
Vespro, Solennità di Tutti i Santi

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2Cor 6,16;7,1 Riprendiamo il nostro discorso. Voi ricordate che cosa abbiamo svolto in precedenza. Lo ricordate? Posso fare un saggio? L’anno scorso, adesso ve lo rammentate tutte, abbiamo commentato il primo Comandamento: “Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me”. Quest’anno cercheremo di commentare il secondo Comandamento. Lo commenteremo con ampiezza, volendo cogliere l’invito grande e forte che ci è fatto. Il secondo Comandamento è l’invito a onorare Dio nel suo nome santissimo, secondo l’invocazione che spesso la Chiesa nella sua liturgia ci mette sul labbro: “Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Egli ha fatto cieli e terra” (cfr. Sal 124, 8). Insisteremo, proprio perché, come dice san Paolo nella lettura che abbiamo fatto, “noi siamo il tempio del Dio vivente” e da un tempio si innalza la lode, si innalza continua, grande, fedele. Troppo spesso abbiamo inteso il secondo Comandamento solo nel senso negativo e siccome, per grazia di Dio, non siamo nel numero di quelli che bestemmiano, forse abbiamo trascurato i doveri positivi che ci insinua questo Comandamento: il dovere di onorare il nome di Dio, il nome di Gesù, il nome della Madonna e dei santi. In quest’anno dedicato al Sacro Cuore di Gesù, la parte centrale sarà studiare il nome di Gesù. Commenteremo così anche le litanie del Santo Nome di Gesù. Perché ci possiamo riempire il cuore di amore al nome del nostro Redentore, perché possa fiorire sul nostro labbro quella lode che è doverosa, quella lode che è riconoscenza, quella lode che è amore, quella lode che è riparazione di tutte le offese che vengono fatte. Il dolcissimo Nome di Gesù deve diventare sempre di più come dice il grande san Bernardo: deve diventare miele sulla nostra bocca, conforto al nostro cuore, difesa nei pericoli e nelle tentazioni. Perché, al nome di Gesù, continua il santo, tremano tutte le potenze infernali. E giustamente richiama le parole di san Paolo: al nome di Gesù tutto quello che è nell’universo entra in adorazione e si china ogni ginocchio in cielo, sulla terra e nell’inferno, perché il nome di Gesù è il nome del nostro Salvatore, è il nome soave che ci è stato dato per la speranza, è il nome che deve riempire perciò il nostro cuore di delizia. Ed è proprio in questo senso che dobbiamo capire le parole della Scrittura che sono state dette: “Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò. E sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”. Il Signore è presente in mezzo a noi, di una presenza magnifica, la presenza della salvezza e della redenzione. È in mezzo a noi. Particolarmente è in mezzo a noi con l’Eucaristia, ed è con noi perché possiamo così completare la sua opera, perché non dobbiamo essere solo dei beneficiari. Dobbiamo essere anche dei continuatori della sua opera di salvezza e di evangelizzazione. Dobbiamo essere completi. Completi come cristiani e completi come missionari. Che cosa ha un missionario? Ha il nome di Gesù. Nel nome di Gesù annuncia il messaggio, annuncia quello che gli altri non capiscono, non intendono. Nel nome di Gesù agisce magnificamente. Così come facevano gli apostoli. E noi ricordiamo volentieri, sempre quello che fece san Pietro alla porta Bella del tempio a Gerusalemme: “Non ho argento e non ho oro”, diceva allo storpio, “ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù alzati e cammina” (cfr. At 3, 6). Sentite che cosa aveva? Aveva il nome di Gesù. Il nome di Gesù è meraviglioso, è potentissimo, è grande! Oh, come lo dobbiamo possedere nel nostro cuore! Come lo dobbiamo amare! Come lo dobbiamo adoperare per portare agli altri una parola di speranza e di coraggio! E perciò ci sia molta attenzione nello studio del santissimo nome di Gesù, con cuore, con ardore, con generosità. Siamo tutti protesi perché proprio possiamo crescere nell’amore di Gesù e il suo amore possa regnare potentemente in noi.

CODICE 81M0V0133UN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/11/1981
OCCASIONE Vespro, Solennità di Tutti i Santi
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Secondo comandamento; litanie del Santo Nome di Gesù
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