08/02/1976 - Vespro V Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 08/02/1976
Catechesi Vespro V domenica Tempo Ordinario

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Parlavamo di spiritualità, parlavamo di diverse spiritualità; dobbiamo aggiungere: una vera spiritualità deve modellarsi necessariamente su Gesù. E le diverse spiritualità non fanno che cercare più da vicino l’imitazione di un aspetto di Gesù. Ancora: noi dobbiamo andare alle prime comunità, quelle chiamate “apostoliche”, quelle che hanno avuto tanto vicino Gesù, quelle formate da uomini che hanno conosciuto Gesù e che dal suo vivo labbro hanno appreso come si può piacere al Padre. Ecco perché le comunità cristiane, descritte negli Atti degli Apostoli, o in scritti vicini devono essere guardate con particolare attenzione. Come vivevano queste prime comunità? Ecco, erano di straordinario fervore, vivevano nella grazia dello Spirito Santo che avevano ricevuto e, sotto la spinta, la grazia, il fuoco dello Spirito, proclamavano le grandezze di Dio, “magnalia Dei”, le cose grandi operate dal Signore. Ecco com’era la loro preghiera: un lodare e benedire Dio, un raccontare quanto Lui aveva fatto, quanto Lui operava per la salvezza di tutti. Ecco come si esprimeva la loro spiritualità nella preghiera: era dunque un inno di lode, uno stupore che non cessava mai. Quanto Dio ha fatto! Come è stato buono Dio! Quanto lo dobbiamo ringraziare di averci scelto! Il primo elemento allora tipico, caratteristico era questa preghiera che narrava le opere di Dio, questa preghiera fatta di lode, di ammirazione e di ringraziamento. Ancora, se tutti i giorni si riunivano per cantare inni al Signore, si riunivano ancora attorno ad una mensa, si riunivano per ascoltare, leggere la Parola di Dio, per sentire il commento fatto a questa Parola di Dio da parte dei più illuminati, degli anziani, di quelli che avevano esperienza. E poi celebravano l’Eucaristia, spezzavano il Pane. Diremmo noi: una spiritualità liturgica, perché la loro era una magnifica liturgia, semplicissima, di quella semplicità che dice forza e dice perseveranza, di quella semplicità che riempiva di più di ogni altro elemento periferico. Lodavano Dio, ascoltavano la liturgia della Parola, spezzavano il Pane, prendevano il corpo di Cristo con molta gioia, con molta umiltà; una spiritualità liturgica allora. E terzo elemento: erano di un unico cuore e di un’unica anima. In questa preghiera e in questa liturgia trovavano un elemento fortissimo di coesione, si volevano bene e la loro spiritualità era una spiritualità di molta carità, di molto amore. Nella preghiera, nella liturgia riuscivano a superare tutte le loro divisioni, tutte le loro piccole o grandi forme di dissenso. Erano un cuor solo e un’anima sola. Una spiritualità dunque comunitaria. Vorrei che ci portassimo anche noi sempre di più a questi tre elementi, che la nostra spiritualità fosse una spiritualità piena di Dio, una spiritualità cioè di lode, una spiritualità liturgica centrata sull’Eucaristia, una spiritualità di amore comunitario. Chi incentra qui incentra bene; chi fa del suo cristianesimo solo una forma di devozione piccola, egoistica e personale deforma quella che è la vera fede, deforma quella che è la vera preghiera. Cerchiamo perciò di sensibilizzarci bene, migliorando la nostra preghiera; guardare a Lui, una preghiera di lode e di amore al Signore, uno sforzo per essere sempre più partecipi nella Liturgia. E sapete come insisto su questo: pensate come da troppi non si arriva puntuali, come da parte di troppi non si partecipa all’unisono: c’è chi non ha niente nelle mani da seguire i Salmi o le altre parti della liturgia, c’è chi li ha in mano e non li guarda, è assorto in altre cose. Uno sforzo vivo da parte di tutti, per partecipare in pieno. E poi, ecco, la carità tra di noi, segno sicuro della presenza del Signore, perché, come abbiamo letto nella lettera di san Giovanni: “Chi dice di amare Dio e non ama il prossimo è un bugiardo” (1Gv 4; 20); una spiritualità autentica è una spiritualità di dono vero a tutti.

CODICE 76B7V01334N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 08/02/1976
OCCASIONE Catechesi Vespro V domenica Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Le prime comunità apostoliche
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