2Cor 1,3-4 La parola di Dio ci sollecita a capir bene quando diciamo: sia benedetto Dio. Di preciso a che cosa siamo invitati? A riconoscere Dio nella sua grandezza e nelle sue perfezioni. Dio è al di sopra di ogni nostra intelligenza. La sua grandezza non ha confini. Percepire qualche cosa della grandezza di Dio è entrare di più nella verità, nella verità delle cose. Perché la prima verità sta nel riconoscere l’essere delle cose. E Dio è superiore a qualunque essere, è l’Essere per eccellenza. Quando sul monte Oreb, Mosè, nella famosa visione, chiese a Dio: “Qual è il tuo nome?”, la voce che usciva dal roveto ardente disse: “Io sono Colui che sono. Va' dagli Ebrei e di' loro: Colui che è mi manda a voi” (cfr. Es 3,13). Dio allora è Colui in cui si esaurisce la nostra nozione dell’essere, perché possiede tutto l’essere. Esiste necessariamente. Esiste in una perfezione assoluta. Esiste e non è limitato da nulla. È il grande Essere. Non allora un po’ più di noi o un po’ più di tanto di noi. Lui è Colui che è, noi siamo coloro che non sono. Coloro che non sono, cioè quelli che non hanno per loro qualità l’esistenza, ma, se esistono, hanno una esistenza donata, partecipata da un altro. Noi davanti a Dio siamo come nulla. Cosa vuol dire allora: sia benedetto Dio? Sia benedetto, sia riconosciuta la sua grandezza, sia riconosciuta la sua potenza e la meraviglia della sua creazione. Noi ci dobbiamo sentire creature cioè create, cioè fatte, cioè che dipendono nel loro essere e nel loro agire da Dio. Benedetto Dio. Cioè tutte le creature dell’universo riconoscano questo, tutte le creature dell’universo siano in un ordine vero e giusto. Ecco, vogliamo perciò spesso ripetere, ma ripetere con comprensione: benedetto Dio, guardando al suo infinito Essere, guardando alla nostra nullità e confidando totalmente nel suo amore.
CODICE | 81B7V01334N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 8/02/1981 |
OCCASIONE | Catechesi al Vespro V domenica Tempo Ordinario anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Senso creaturale |
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