09/02/1986 - Vespro V Domenica Ord

Il Padre misericordioso. Dobbiamo approfondire questa nostra meditazione. La dobbiamo approfondire particolarmente nel tempo di Quaresima, dove dobbiamo scoprire il valore del nostro Battesimo e dove dobbiamo vivere meglio. La Chiesa ci invita a celebrare la Quaresima come un’opera di tutta la comunità ecclesiale, e fa obbligo di certe cose. Voi ricordate che nel Mercoledì delle Ceneri c’è digiuno e c’è anche astinenza dalle carni, e che tutti i venerdì di Quaresima c’è astinenza dalle carni, e che non si può cambiare con un’altra penitenza se non per motivi gravi. È una penitenza insieme, è la stessa penitenza che facciamo insieme, è una penitenza che ci fa sentire un corpo unico che dice la sua fede, dice il suo rammarico per non aver dato al Signore quello che doveva dare. Ecco, l’impegno nostro nella Quaresima è un impegno molto forte. Dobbiamo sentire che non è semplicemente una nostra iniziativa. Tutta la Chiesa entra in penitenza. In tutto il mondo, la Chiesa entra in penitenza e implora la misericordia dal Padre, perché la nostra società è ben colpevole e purtroppo il mondo si immerge nel peccato. Non possiamo limitarci a fare dei piccoli gesti; dobbiamo fare una grande Quaresima, dobbiamo vibrare con tutta quanta la Chiesa. Una penitenza, perché il Signore abbia misericordia di noi e ci salvi, perché si tratta proprio di salvezza ed è questa salvezza che noi vogliamo invocare per noi, per tutti i nostri fratelli in tutto il mondo, dilatando il nostro cuore a tutti i grandi problemi che agitano l’umanità. Vibriamo allora con tanta spinta e tanta devozione. La Quaresima ci aspetta: non facciamoci attendere, non evadiamo, non siamo così poco devoti da non distinguere i tempi! Mercoledì entriamo in penitenza, entriamo in preghiera, entriamo in una carità più forte. Per questo stasera invochiamo ancora la benedizione del Santissimo Sacramento.