01/05/1983 - Vespro V Domenica Pasqua

Sant'Ilario d'Enza, 01/05/1983
Vespro V domenica Tempo Pasquale

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L’anno scorso in quel bellissimo inno alla Madonna che è detto “Le litanie lauretane” abbiamo commentato due strofe, abbiamo commentato la prima strofa e la seconda. La prima che sono le lodi della maternità, la seconda che sono le lodi della verginità. Quest’anno incominciamo con la terza strofa: le lodi della santità. Abbiamo ascoltato la lettura, che ci ha detto come Gesù con un’unica oblazione ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. Ecco, la più perfetta di tutte le creature è la Vergine santa; la chiamiamo lo “Specchio della giustizia”, lo Specchio dove guardare per vedere quanto siamo graditi a Dio. Lo “Specchio della giustizia”, per dire come veramente la Madonna ha saputo riflettere in una maniera grandissima e perfetta l’immagine di Gesù. Quando parliamo della Madonna, non possiamo usare altri termini e diciamo la “Santissima Vergine”, diciamo la “Santa Madre di Dio”. Noi la troviamo già al momento dell’Annunciazione: è salutata come la “Piena di Grazia”, la “graditissima”. Dio non ha avuto nessun altro più gradito a Lui della Madonna; nessuno è piaciuto a Dio come è piaciuta Lei. È piaciuta per la sua umiltà, è piaciuta per la sua verginità, è piaciuta per la sua fede, è piaciuta per il suo amore. Ed è perciò lì dove dobbiamo confrontarci, dove dobbiamo specchiarci; se ci interroghiamo quanto possiamo essere graditi a Dio, se Dio è contento di noi, ecco, misuriamoci lì, specchiamoci con vera umiltà, con vera disponibilità. È autentica la nostra fede? Ecco, la Madonna ci presenta la sua, la possiamo paragonare. È giusta la nostra speranza? È giusta la nostra carità? Lo Specchio dice la verità. Noi abbiamo bisogno di un confronto sicuro, perché è tanto facile che ci inganniamo e abbastanza spesso lo vediamo negli altri, quando osserviamo come una persona si stima perfetta o si stima abbastanza in regola e vediamo quanto manca. Rivolgiamo gli occhi a Lui, ricordando la Parola di Gesù: “Non prendere via la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello: levati dal tuo occhio la trave”. Ecco, per levarci bene la trave, guardiamo allo Specchio, alla Beata Vergine; guardiamo Lei, santificata in una maniera prodigiosa dallo Spirito Santo, guardiamo a Lei, Lei ci è data come il modello. In Lei perciò tutta la nostra attenzione, tutta la nostra ammirazione, tutto il nostro desiderio di imitarla. Sia questo mese di Maggio il vero momento nel quale noi, con costanza e con buona volontà, cerchiamo di eliminare i nostri peccati vedendo come è santa e bella la Madonna e quale splendore e quale grandezza ha in Lei la virtù.

CODICE 83E0V01364N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/05/1983
OCCASIONE Vespro V domenica Tempo Pasquale
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Litanie lauretane: santità
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