Dobbiamo davanti al Signore riconoscere i nostri limiti e le nostre mancanze: è un atto di lealtà, è un atto di generosità, è un atto che coinvolge la nostra onestà elementare. Riconoscere le nostre manchevolezze, sentire il peso delle nostre cose, sentire quanto è paziente Gesù. Le litanie del santo nome di Gesù dicono: “O Gesù pazientissimo, abbi pietà di noi”. La pazienza di Gesù si dispiega nella storia di ogni singola anima e nella storia dell’umanità: quanto è paziente il Signore, quanto generoso nel concedere il suo perdono, come ci ama! Ognuno di noi, se dovesse cominciare a scrivere quanto ha fatto e quanto è stato paziente il Signore, non finirebbe più. Quanta pazienza, dalle prime nostre posizioni alle ultime! Pazienza per i nostri peccati, pazienza per le nostre facili trasgressioni di ogni più elementare dovere, pazienza perché abbiamo fatto tanti propositi e li abbiamo infranti, pazienza perché abbiamo fatto delle promesse di virtù che non sono mai arrivate, pazienza perché noi abbiamo giurato e abbiamo detto: “Signore, ricomincio di nuovo” e poi non abbiamo cominciato. Quanta pazienza! Quanta! Un oceano infinito di pazienza! Quanto dobbiamo confidare in questa pazienza e come non ne dobbiamo abusare! Una pazienza generosa, fervida, continuata, amabile. Ecco, proponiamo di avere quella prima risoluzione che ci salverà: confidare nella pazienza, non abusare più di tanto amore paziente.
CODICE | 83B5V01334N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 06/02/1983 |
OCCASIONE | Vespro V domenica Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Gesù pazientissimo |
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