Noi ripetiamo ogni giorno questa parola di salvezza, ripetiamo ogni giorno con l’Ufficio della Lode. Noi, lo dicevamo, siamo invitati a quello che è il compito principale della nostra vita: dar gloria a Dio, lodare il Signore. Del resto, per tutta l’eternità sarà il nostro compito e la nostra grande gioia: lodare Dio. Allora, tutti i giorni l’introduzione alla Liturgia della Lode è data dal Salmo 94, che è chiamato proprio il Salmo che invita, l’Invitatorio, che vuole intonare la nostra spiritualità e dare il senso e la forza di una lode piena. Voi lo ricordate il Salmo 94: “Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza” (Sal 94, 1). Siamo invitati a gioire in questa lode, ad applaudire, a vivere il grande onore di poterci presentare a Dio anche a nome di tutta la Chiesa, perché il Signore è la roccia della nostra salvezza; cioè con il Signore siamo sicuri di essere salvi, siamo sicuri che la nostra vita ha un grande valore. L’Ufficio della Lode ci dà proprio questa grande sicurezza: il nostro tempo vale, il nostro tempo è un tempo di grazia, il nostro tempo è un tempo prezioso, perché Dio stesso ci dà il modo della salvezza, Dio stesso! Dio stesso interviene nella nostra vita e ci dà il senso dell’eterno; quello che fai per il Signore non passa, quello che fai per Lui non tramonta. Lui è veramente il nostro Dio e il nostro Salvatore. E nel secondo versetto il Salmo dice: “Accostiamoci a Lui per rendergli grazie, a Lui acclamiamo con canti di gioia” (Sal 94, 2). Oh, il nostro compito è sempre il ringraziamento, perché riceviamo continuamente da Dio, riceviamo in un modo meraviglioso di bontà, riceviamo senza nostro merito, riceviamo ogni giorno doni naturali e soprannaturali! C’è un torrente di grazie e la Liturgia della Lode ha ancora questo compito: di sensibilizzare tutte le anime al ringraziamento, a prorompere in canti di gioia, ad acclamare. Tante volte la preghiera appare come un dovere pesante e noioso, appare come qualche cosa che pur dobbiamo fare riluttanti. Ecco, il Salmo ci dice: “No! Ringrazia! Ringrazia e canta, ringrazia e benedici, ringrazia ed ama”. Ecco, le nostre preghiere del mattino particolarmente devono avere questo tono ed esprimere questa letizia: ancora un giorno per servire Dio.
CODICE | 85CPV01344N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 24/03/1985 |
OCCASIONE | Vespro V domenica tempo di Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Preghiera Liturgica |
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