17/02/1980 - Vespro VI Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 17/02/1980
Catechesi al Vespro

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Dicevamo della nostra responsabilità nel campo morale per metterci completamente a disposizione di Dio, perché Egli regni nel nostro cuore. E dicevamo che dobbiamo aprire la nostra intelligenza a lui, verità; e ancora a lui dobbiamo dare le nostre capacità, la nostra volontà, perché troppo spesso la nostra volontà è oscillante, è pigra, è fragile. Meditiamo sulla responsabilità dei nostri propositi, perché li moltiplichiamo molto i propositi, ma realizziamo troppo scarsamente. Manca la volontà! La volontà sta in noi e la volontà deve nascere da noi, anche se sentiremo sempre di più che solo lui ci può far riuscire. Andiamo incontro alla Quaresima, dobbiamo prendere il discorso di una vera ascetica, il discorso di un vero sforzo, perché non realizzeremo se non con questo sforzo, non riusciremo che in questa dinamica. Il discorso della volontà, dell’esercizio della volontà! è un discorso che bisogna ripetere. Sono tanto pochi quelli che hanno una volontà forte. Sono volontà deboli, sono “volontà-ricotta”. Fanno qualche cosa e poi la loro volontà si spezza, devono moltiplicare i mezzi e non riescono. Dare noi stessi a Dio! darsi totalmente, darsi con forza, darsi con umiltà, darsi con fervore, darsi del tutto a Dio perché è giusto darsi a lui e vivere di lui! Questa nostra volontà misuriamola prima di entrare in Quaresima, misuriamola, vediamola quale veramente è, misuriamola con i sacrifici di ogni giorno, misuriamola con la necessità di impegnarci in conseguenza logica nel nostro dovere, nella nostra vita di pietà, nelle nostre relazioni, nei nostri servizi. Non facciamo della nostra volontà una cosa ridicola; a quante persone bisognerebbe ripetere: Tu hai una volontà ridicola! Ridicola! Non è una volontà è una velleità; non è oro, è falso oro! A quante persone bisognerebbe ripetere: Tu non diventerai mai santo perché hai una volontà così fragile e così povera. La volontà dipende da noi e la si conquista con gli sforzi quotidiani, la si conquista un po’ alla volta, con tenacia e con umiltà. Adoperiamo la nostra Quaresima! Oh, se quando finisse la Quaresima, potessimo dire: “Ho una volontà migliore. Vorrebbe dire che sono più adatto al servizio di Dio, posso fare di più, posso fare di meglio”. La consacrazione della nostra volontà a Dio. Misuriamo particolarmente i casi, le situazioni in cui la nostra volontà fino adesso ha fallito. Pigliamoci quegli episodi e impegniamoci per il nostro vero programma di Quaresima.

CODICE 80BGV01335N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 17/02/1980
OCCASIONE Catechesi al Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Moralità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
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