19/05/1974 - Vespro VI Domenica Pasqua Cresima

Sant'Ilario d'Enza, 19/05/1974
Catechesi a Vespro

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Cari ragazzi, stasera non vi daremo il ricordino della Cresima, quel ricordino che metterete come un simbolo nelle vostre case. Ve lo darò domenica, domenica sapete che c’è la prima Comunione al mattino e c’è la conclusione del corso catechistico nel pomeriggio. Stasera vi voglio dire solo una cosa, vi voglio dare solo un ricordo spirituale, vi voglio dire che quello che avete ricevuto stamattina è una cosa grande! Noi abbiamo cercato che riceveste questo sacramento con gran senso di responsabilità. Essere cristiani non può essere una tradizione, andare alla Cresima non è una consuetudine. Abbiamo parlato di grandi, di comunità dei grandi per dire comunità dei responsabili, comunità cioè di coloro che accettano la nostra fede con consapevolezza, che accettano la fede con un senso grande di riconoscenza a Dio. Non dovete essere cristiani di nome, non dovete essere cristiani di esteriorità, dovete essere dei veri cristiani! Ecco, ciò che vogliamo che voi siate. Un cristiano falso, voi lo sapete, è un cristiano che tradisce la fede. Vogliamo dirvi che diventiate cristiani veri, autentici, bravi, consapevoli. Voi sapete che tutta la nostra fede si riduce a due cose: ad amare Dio con tutto il cuore, ad amare il prossimo come noi stessi. Che cosa abbiamo chiesto stamattina, che cosa chiediamo adesso per voi? Che impariate veramente ad amare Dio e ad amare veramente gli altri. Abbiamo bisogno di amore e questo mondo è povero, perché è povero di amore. Ecco che cosa vi voglio dire: lo Spirito Santo vi faccia ricchi di amore, perché dobbiamo insieme amare Dio e volere molto bene agli altri; allora sì che si è veri cristiani! Un amore forte, un amore grande, un amore continuato: sì, allora cristiani davvero. E voi sapete che questo riusciamo a farlo, riusciamo a vincere il nostro egoismo se accogliamo la salvezza di Gesù e la salvezza di Gesù ci viene continuamente nella messa! Ecco perché vorrei che amaste tanto la santificazione della festa! La messa non è una cerimonia: quanto ve lo abbiamo detto! La messa non è una esteriorità, la messa è unirci a Gesù per amare con Lui il Padre, per amare meglio gli altri. Amate dunque la vostra messa, partecipate sempre alla vostra messa. Vorrei che nessuno di voi mai mancasse e che nella messa ci sentissimo sempre più buoni e che nella messa potessimo trovare l’energia per esser buoni con tutti. Ecco quello che vi do di ricordo: la vostra messa per amare Dio e per amare gli altri. Ora, bambini, con tutti diciamo una preghiera prima di invocare la benedizione di Gesù nell’Eucaristia, ecco, ci mettiamo in ginocchio.

CODICE 74EIV01365N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 19/05/1974
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Il vero cristiano
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