21/02/1982 - Vespro VII Domenica Ord

“Ci ha rigenerati mediante la resurrezione”. Dal Mistero Pasquale di Gesù nasce la nostra redenzione, nasce ogni grazia. Ed è proprio la nostra comunione col Mistero Pasquale di Gesù la vera sorgente di tutta la nostra attività, perché ci ha rigenerati, cioè ci ha tornati a generare perché da creature (la mano di Dio onnipotente suscita le creature), da creature siamo diventati veramente figli. Figli, perché in noi è passata la sua vita. Ed è in questa considerazione la nostra fortezza, la nostra gioia, la nostra speranza. E proprio perché c’è una provvidenza specialissima che ci conduce, che ci guida, che continuamente agisce nella nostra esistenza. Un cristiano è oggetto di una provvidenza specialissima di Dio. Proprio perché in rapporto alla Trinità, e stiamo appunto trattando di questo, in rapporto alla Trinità noi abbiamo ricevuto un privilegio: Gesù ci ha chiamati per essere gloria alla Trinità, la gloria che nasce dai figli che amano il loro Padre, la gloria che nasce da una somiglianza voluta col primo dei fratelli: Gesù. Noi dobbiamo allora augurarci un continuo sforzo di salita: diventare sempre più degni d’essere chiamati i figli di Dio. E lo diventeremo, man mano che ci proponiamo di essere vera gloria alla Trinità, di tendere con tutta la nostra forza a cercare l’onore, l’amore, la lode alla Trinità. Ogni giorno deve essere da noi dedicato a questo. Partiamo al mattino e il nostro atto primo deve essere l’atto di adorazione: “Ti adoro, mio Dio”. E tutto offerto attraverso il cuore di Cristo, perché il Padre sia amato da tutti gli uomini e tutti gli uomini lo conoscano e tutti gli uomini gli ubbidiscano. Il dono vero che noi dobbiamo fare agli altri è questa preghiera, memore, forte, continuata.