Dicevamo domenica scorsa sul nostro impegno a imitare Gesù, perché è venuto come uomo ed è possibile per noi imitarlo. Ha nascosto il fulgore della sua divinità, si è presentato uomo tra gli uomini, uomo umile, uomo penitente, uomo pieno di carità. Il segno della nostra appartenenza a Lui deve essere proprio lo studio delle virtù di Gesù, uno studio attento, uno studio che porti il confronto. Gesù ha fatto: che cosa devo fare io? Gesù ha detto: quali devono essere le mie parole? Gesù ha scelto: come devono essere le mie scelte? Insisto sulla parola “studio”, perché non c’è una meditazione più efficace che leggere il Vangelo e ponderare bene tutto quello che Lui ha fatto. Tutto: perché l’ha fatto per noi. Come Dio ha creato i cieli, la terra, l’universo; come uomo ci ha presentato un mondo ancora più bello: ci ha presentato il suo mondo, il suo atteggiamento, le sue virtù e bisogna contemplarle queste virtù, bisogna che le contempliamo dentro di noi con uno sguardo ben attento e ben generoso. Guardare a Gesù, per vivere di Lui, perché la sua vita continui nella nostra vita. Il cristiano deve essere un prolungamento di Cristo. Ecco, stiamo avvicinandoci alla Quaresima e la nostra preoccupazione deve essere proprio quella: una Quaresima di studio di Gesù, una Quaresima in cui con più intensità, con più distacco dalle cose terrene, studiamo il Signore perché lo vogliamo ricopiare.
CODICE | 87BNV013 |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 22/02/1987 |
OCCASIONE | Vespri VII domenica tempo ordinario anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Studiare le virtù di Gesù |
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