Oggi è la celebrazione liturgica di san Luigi Gonzaga. Noi abbiamo la sua immagine nella nostra chiesa, abbiamo la statua che lo raffigura così come tradizionalmente è presentato: col crocifisso in mano e il giglio. L’immagine testimonia una devozione ed era ben sottolineata nelle nostre parrocchie, la devozione a san Luigi come patrono della gioventù. Si celebrava la sua festa preceduta da alcune domeniche, chiamate appunto le domeniche di san Luigi. Perché San Luigi è invocato come il patrono della gioventù? E' vissuto dal 1568 al 1591, morto a ventitre anni, quando era già vicino a diventare sacerdote. È morto in una testimonianza gloriosa del suo amore al prossimo. È morto assistendo gli appestati. Quando scoppiava periodicamente la peste tutti scappavano e nessuno assisteva i poveri malati, e per timore del contagio e per il grande disagio in cui allora si trovavano coloro che assistevano questi poveri infermi abbandonati da tutti. Luigi Gonzaga corre, aiuta, giorno e notte, aiuta i malati, seppellisce i morti, è di conforto alle famiglie, a tutti: muore così. Muore in una testimonianza di un amore preso direttamente dal cuore del Signore. Aveva rinunciato a quello che allora chiamavano “lo splendore del mondo”; per una sua condizione particolare: principe, erede di un principato, poteva avere quanto la società offriva allora. Rinuncia. Rinuncia serenamente e fortemente, è stato un formidabile contestatore; ha saputo rifiutare quei valori che tutti… tutti cercavano e tutti idolatravano. Si è fatto vedere povero, si è fatto vedere dimesso nel circolo della nobiltà, non ha avuto paura di assumere degli atteggiamenti che lo esponevano al disprezzo e, a quello che c’era ancora di più amaro, l’ironia. Formidabile contestatore, ha saputo dire di no, ha saputo sottolineare i veri valori del vangelo di fronte a un cristianesimo di maniera, a un cristianesimo, così, semplicemente formale. E in mezzo a una società estremamente corrotta ha saputo tenere fede alla sua consacrazione alla Beata Vergine; si è consacrato a Lei fin da fanciullo e ha tenuto la sua purezza, ecco il simbolo del giglio, la sua purezza di una grandezza memorabile. I secoli che sono venuti si sono fermati entusiasti di fronte alla splendida purezza di Luigi Gonzaga. E l’ha saputa difendere e ha saputo vincere proprio perché è stato un giovane che ha capito l’ideale, l’ha vissuto nella preghiera e nella meditazione e si è offerto a Dio e per le opere di Dio. Ecco perché è patrono della gioventù, per il suo entusiasmo portato fino a una giusta contestazione, per la sua purezza, per il suo amore agli altri. Vorrei che ogni volta che vediamo la sua immagine sentissimo questo richiamo forte, autentico, generoso a un cristianesimo veramente del vangelo, non a un cristianesimo manipolato dagli uomini, trasformato dagli uomini, raddolcito dalla cattiveria degli uomini: un vangelo autentico. Luigi Gonzaga è stato veramente uno che ha tradotto Gesù nella sua vita. Quando gli hanno annunciato la morte imminente non ha avuto nessun rimpianto, anzi è esploso in una gioia grande, fatta veramente espressione della virtù teologale della speranza eroica in lui. Non aveva nulla da rimproverarsi, aveva fatto la volontà di Dio, aveva donato la sua vita per il bene. Non importa se i suoi anni erano pochi, la sua virtù era molta, e veramente a lui si applicavano le parole della scrittura “per la virtù era già vecchio”. Se la virtù domanda del tempo, indubbiamente [Registrazione interrotta].
CODICE | 75F7V01339N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 08/06/1975 |
OCCASIONE | Catechesi a Vespro |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | San Luigi Gonzaga |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS