Domenica scorsa abbiamo parlato della vita interiore, quella vita che ci è comunicata da Gesù. Aderire al cristianesimo non è costituito da un atto esteriore: aderire al cristianesimo è ricevere una vita che ci rende simili a Dio nella sua vita stessa. E quindi dentro di noi, a livello soprannaturale, c’è tutto un mondo di cose: vi è questa vita meravigliosa che ci mette sempre in contatto con Gesù. E perché i nostri atti non siano solo atti umani, ma atti soprannaturali, Dio mette nell’anima tre organismi che ci rendono capaci di fare questi atti soprannaturali e sono la virtù della fede, della speranza e soprattutto della carità, che ci rendono capaci cioè di fare degli atti di fede soprannaturali e non solo umani, ci rendono capaci di desiderare soprannaturalmente le cose di Dio e soprattutto ci rendono capaci di amare Dio come Lui ama se stesso. Questa azione delle virtù è perfezionata dai sette doni dello Spirito Santo che ci rendono adatti a compiere, sia nell’ordine dell’intelligenza, sia nell’ordine della volontà, quegli atti che possono così avere un merito, una grandezza soprannaturale. E Dio che mette in noi questa meraviglia è sempre presente, Gesù influisce sempre su tutta la nostra vita spirituale. Noi diciamo che ad ogni atto soprannaturale è necessario un aiuto, una grazia, che chiamiamo grazia attuale. Sicché Gesù è il principio di tutta la nostra attività, per cui nella vita interiore si guarda a Gesù e si prende coscienza della nostra dipendenza da Lui: lo si ascolta, perché è proprio nella sua parola la preziosità della sua illuminazione e della sua forza; lo si imita, tenendo sempre gli occhi fissi sul nostro modello, su questo mirabile e grandioso modello e lo si ama con un amore forte, vigoroso e continuo. Ecco, bisogna allora che noi ci proponiamo di essere molto attenti e docili, che lasciamo fare la grazia dello Spirito Santo in noi, che abbiamo grande stima di questa vita soprannaturale e molto impegno per coadiuvare l’opera di Dio in noi. Tutta la nostra vitalità dipende da questo sviluppo armonico della nostra vita interiore, se noi cioè agiamo sempre in Gesù e con Gesù, se facciamo come ha fatto Lui, se poniamo in Lui l’oggetto di tutto il nostro amore. Vogliamo perciò proporci di essere più attenti, più volenterosi, più delicati per questo sviluppo mirabile che il Signore vuole fare in noi.
CODICE | 78FAV01339N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza 11/06/1978 |
OCCASIONE | Catechismo Vespro |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La vita interiore |
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