16/06/1974 - Vespro XI Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 16/06/1974
Catechesi a Vespro

Ascolta l'audio

Nona invocazione delle litanie, dice “Cuore di Gesù rifugio della giustizia e dell’amore”. Giustizia e amore. La parola giustizia può essere intesa in un senso largo, e allora equivale a santità. Può essere invece intesa in un senso particolare, come virtù morale che dà a ciascuno il suo. Indubbiamente nel Cuore di Gesù vi è una santità di giustizia e vi è una santità di amore. Questa sera ci fermiamo solo su un aspetto e diciamo che Gesù è la fonte della nostra santità. Quando è che uno è santo? È santo quando realizza pienamente la volontà di Dio, è santo colui che è arrivato ad essere ciò che Dio, quando lo ha creato, ha desiderato che diventasse. Su ognuno di noi c’è un piano della provvidenza di Dio. Dio non ha fatto gli uomini in serie, Dio non ha fatto gli uomini tutti uguali, non ha fatto gli uomini con le stesse qualità, non li ha posti nello stesso ambiente, non ha voluto le stesse cose. Ognuno di noi nel piano di Dio ha il suo perché, ha il suo scopo, ha i mezzi per realizzare questo scopo. Vi è una volontà universale di Dio: “Egli – dice san Paolo - ci ha predestinati ad essere santi e immacolati in Cristo” (Ef 1, 4). In questa volontà universale c’è un proprio aspetto, c’è un proprio modo per diventare santi. Tutti noi, allora, dobbiamo piacere a Dio imitando Gesù. La conformità a Gesù è l’ideale che ci è posto davanti; e nel battesimo ci viene data la grazia, che è una comunicazione della vita di Gesù: “Io sono la vite e voi i tralci” (Gv 15, 5); questa vita di Gesù in noi deve trovare un terreno adatto per svilupparsi. Ecco perché ancora la scrittura dice: “Crescete fino a diventare simili a Gesù, fino a raggiungere - dice- la statura di Gesù” (Ef 4, 11-16). La santità è dunque la meta alla quale noi dobbiamo arrivare. Se non dovessimo diventare santi Dio non ci avrebbe comunicata la sua vita. Lo scopo essenziale del cristiano è quello della santità sull'esempio e sull’immagine di Gesù. Dobbiamo diventare santi, se non diventiamo santi non facciamo niente, se non diventiamo santi facciamo fallimento della nostra vita. Ecco, il Cuore di Gesù è il nostro modello, è la nostra forza, è la sorgente continua della nostra energia. Il Cuore di Gesù è il tempio della santità, il rifugio, inteso nel significato più ampio della parola, è dove si trova la santità, perché è una precisa volontà del Padre, ripeto: è lì, non c’è grazia che non sia grazia di Cristo, non c’è quindi santità che non sia santità di Cristo,che non ci porti a essere simili a Lui; e i mezzi li abbiamo proprio nella chiesa, li abbiamo proprio nella presenza di Gesù risorto e operante nella chiesa. È Gesù stesso che nei sacramenti, nella messa, nella sua parola agisce in noi e vuole trasformarci per essere graditi al Padre. Ecco, la devozione al Sacro Cuore di Gesù vuol dunque dire: andiamo da Gesù, perché Gesù ci fa santi, perché cioè Gesù ci fa graditi al Padre, ci fa capaci di potere tenere il nostro posto nel mondo, di tenere il nostro posto nella chiesa, di fare quelle determinate cose, di raggiungere quelle determinate virtù, di espletare quei determinati doni o carismi che ci sono stati dati. È nel Cuore di Gesù dove troviamo tutto. Al Cuore di Gesù, dunque, andiamo con molta fiducia.

CODICE 74FFV0133AN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 16/06/1974
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 9- Santuario di giustizia e di amore
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS