20/06/1976 - Vespro XII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 20/06/1976
Catechesi a Vespro

Ascolta l'audio

La spiritualità domenicana prende il suo nome da san Domenico di Guzman 1170-1221. San Domenico ha realizzato un forte movimento che si è snodato nei secoli ed ha ancora un influsso notevole nella chiesa. Domenico di Guzman, morto dunque poco prima di san Francesco d’Assisi, ricordate san Francesco è morto nel 1226, Domenico è morto nel 1221 cinque anni prima, di origine spagnola, ha esercitato molto la sua azione nella Francia meridionale e in Italia, morendo poi a Bologna. Il suo ordine ha avuto dei nomi illustri, basterebbe citare il beato Giordano di Sassonia, sant’Alberto Magno, san Tommaso d’Aquino, per non parlare dei recenti, ricordate un grande dottore della chiesa, una donna: santa Caterina da Siena. Quali sono le linee portanti di questa spiritualità? San Domenico, è stato detto, che tutta la sua vita era così, non poteva che parlare con Dio e parlare di Dio, il suo ordine lo chiamò: l’ordine dei predicatori. Contemplare per dare, contemplare per dare agli altri. La sua mente era sempre assorta in Dio e quello che riceveva dal Signore, con animo lieto e generoso, lo donava agli altri. Tre sono i muri portanti di questo straordinario edificio. Il primo: una notevole importanza allo studio delle Verità rivelate, al culto della parola di Dio, uno studio ricco di amore. Dirà Tommaso d’Aquino che le sublimi cose che aveva imparato, le aveva imparate guardando il crocefisso; uno studio severo, ma uno studio animato dall’amore. Uno studio sistematico, ma uno studio condotto sempre nell'ordine dell’amore del Cristo, contemplato nella sua incarnazione, contemplato nelle sue opere, contemplato nel suo insegnamento. Il secondo punto: l’evangelizzazione, non puoi tenere in te quello che hai contemplato; è impossibile! Non puoi neanche dire quello che non hai contemplato, la tua parola non può essere una parola di uomo a uomo, ma deve essere soprattutto la parola del cristiano a colui che o è cristiano o è chiamato alla fede, perché Dio ama tutti e nell’amore di Dio c’è la pienezza della tua collaborazione. Il terzo elemento: la devozione alla Madonna. Voi ricordate che il rosario porta il nome di san Domenico, è stato lui che lo ha ricevuto dalla Beata Vergine, è stato lui indubbiamente che lo ha propagato con instancabile forza, vedendo nella Madonna l’anello prezioso che ci unisce a Cristo, guardando nei misteri della nostra redenzione le tappe di Gesù e di Maria, le tappe di Gesù per venire a noi attraverso Maria, le tappe per le quali noi possiamo unirci a Lui nell’opera della santificazione e nell’opera della salvezza. Tre punti sottolineati, tre punti che hanno mosso un mondo intero, e recentemente, nel Concilio Vaticano secondo, grande è stato l’influsso di queste anime che hanno voluto nello studio e nella contemplazione realizzare l’opera di Dio. Sia anche per noi un motivo per insistere, e l’opportunità di questo tempo estivo lo sottolinea, l’importanza dello studio, l’importanza della nostra meditazione, l’importanza di realizzare una profonda, vera, autentica… [Registrazione interrotta]

CODICE 76FLV0133BN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 20/06/1976
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI San Domenico
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS