02/07/1989 - Vespro XIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 02/07/1989
Vespro XIII domenica tempo ordinario

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Con quale convinzione ripetiamo le parole dell’apostolo: “Sia benedetto Dio”! Oggi è stato un giorno di benedizione, è stato un grande giorno: il Signore si è degnato di scegliere dalla nostra comunità un sacerdote; si è degnato, non ha guardato ai nostri meriti, non ha guardato alle nostre virtù, ha guardato alla sua misericordia. Si è preso un giovane e lo ha fatto sacerdote per sempre. È un motivo per noi di nuova generosità, di nuovo impegno, di nuova progressione nella grazia. Dobbiamo ricordare che le grazie di Dio richiedono corrispondenza e noi siamo certi della corrispondenza di don Carlo: camminerà, salirà per le strade dell’unione con Gesù Sacerdote e vivrà delle ansie e delle gioie di Gesù Salvatore. Spetta a noi una corrispondenza universale, generosa, piena. Dobbiamo sempre di più entusiasmarci della nostra fede; ogni giorno di più dobbiamo buttare via ciò che l’Apostolo chiama “la spazzatura”. Dobbiamo rivestirci dell’amore di Dio, dobbiamo essere generosi fino in fondo, ognuno nella sua vocazione, ognuno nel suo posto, sempre migliori, sempre più intelligenti, dell’intelligenza della fede, sempre più forti. La comunità deve maturarsi, ma deve maturasi di quella maturazione che ci porta ad assomigliarci a Gesù. E quindi penso che l’augurio più bello che ci possiamo fare è proprio questo: ognuno di noi deve andare avanti, essere migliore, essere più forte, essere più generoso ed è proprio in questo clima di fraternità, in questo clima di carità che pensiamo alla meta di quest’anno, che vuole essere proprio nella carità vera, nella carità del prossimo, perché chi ama il prossimo ha adempito la legge. E il Signore ci vuole un cuor solo e un’anima sola. Studieremo, ci impegneremo, lavoreremo per avere la carità di Cristo, per averla nella sua perfezione. “Da questo conosceranno che siete miei discepoli: se vi amerete gli uni con gli altri” (Gv 13, 35). È questa carità che vogliamo avere: non semplicemente l’umanità e la solidarietà di quelli che non sono cristiani, vogliamo avere la sua carità, vogliamo partecipare alla carità del Cristo. E perciò, in questa salita, ci impegneremo fin da oggi; da oggi comincia il nuovo anno sociale e vorremo percorrerlo moltiplicando le convinzioni di carità e le opere di carità. Vorremo persuaderci sempre di più che l’unica strada di prova del nostro cristianesimo è questa: volerci bene, amarci tanto in comunità, amare tanto gli altri nell’apertura ad ogni opera di carità, vicina e lontana, per essere veramente come ci ha voluto Gesù: la luce del mondo e il sale della terra.

CODICE 89G1V013
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 02/07/1989
OCCASIONE Vespro XIII domenica tempo ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Carità
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

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