11/07/1976 - Vespro XV Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 11/07/1976
Catechesi a Vespro

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Terminiamo ricordando la scuola, relativamente recente, detta la scuola francese, del diciassettesimo secolo. La scuola che ha come esponenti massimi due magnifiche figure: il venerabile Olier e il cardinale De Bérulle. Che cosa sottolineano questi maestri di spiritualità? Ecco, partono dalla Santissima Trinità, centro unico di vita, centro di gloria. Alla Santissima Trinità, bisogna ricondurre tutto l’universo; infinitamente adorabile; la virtù della religione è messa particolarmente in risalto, infinitamente degna di adorazione, la Santissima Trinità, non aveva nessun degno adoratore. L’Incarnazione pone Gesù come il vero adoratore del Padre. Gesù è Colui che dà il vero onore, la vera lode al Padre, è Gesù che compie la redenzione, proprio così, dando a Dio ciò che Dio, infinitamente degno, voleva da tutto l’universo. Gesù dunque resta, come capo di tutti gli uomini, Gesù resta al centro della creazione che conduce all’adorazione del Padre. Ecco perché allora dobbiamo guardare a Gesù non solo come a Colui che con la passione e la morte ci ha redenti, ma dobbiamo guardare a Gesù come il nostro modello. Ecco il Corpo Mistico: uniti strettamente a Gesù, noi siamo resi da Lui capaci di adorare, capaci di portare tutta la lode del creato al Padre, perciò dobbiamo partecipare e partecipare con gioia alla grande realtà del sacerdozio di Gesù. Gesù sacerdote adora ed ama per noi; noi ci uniamo a Lui. Ed è in questa profonda comunione con Gesù che l’anima progredisce, l’anima progredisce nella comunione con Gesù, particolarmente nella comunione dei misteri di Gesù. Ecco allora che ogni anima ha particolare vocazione a partecipare a dei misteri di Gesù e perciò a compiere quello che dal Padre è la vocazione: sei chiamato a vivere Gesù e a vivere nei misteri di Gesù. Ecco perché allora particolarmente centralizzata nella tua devozione dovrà essere la messa, perché la messa richiama la realtà viva di Gesù, di Gesù che adora e che ama; e tu devi con Gesù continuare questa magnifica suprema missione. Così nell’unione col Padre darai vera gloria, darai vera forza alla tua vita; la gloria della nostra vita è la gloria di Dio, la gioia della nostra vita diventa la gioia di Dio. Così l’anima non si chiederà tanto nei suoi esami di coscienza se ha mancato o no, quanto se è stata fedele a questa comunione con Gesù, a questi suoi compiti di unione con Gesù. È allora una spiritualità molto viva questa, molto forte, una spiritualità che ha portato indubbiamente delle cose ricche e nuove nella chiesa, ha letto meglio certe pagine del vangelo. Ed è proprio in questo senso che noi dobbiamo veramente compiere il nostro proposito: dal vangelo alla nostra vita, dal vangelo alla nostra spinta, questi santi non hanno fatto altro che attingere dal vangelo. Noi vorremo essere così fedeli che il vangelo sia sempre la nostra vera riflessione, per diventare la nostra vera vita.

CODICE 76GAV0133EN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 11/07/1976
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La scuola Francese
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