Gesù è la pace nostra, perché è la riconciliazione nostra. Il peccato ha causato la grande rottura. L’uomo, superbo e disobbediente, si è allontanato dal suo Dio, non ha voluto sapere delle sue indicazioni, ha preferito la propria intelligenza, il proprio gusto alla sapienza e all’amore di Dio. Il peccato ha rappresentato allora una rottura che sembrava incolmabile, perché il peccato quasi tocca l’infinito, perché va contro una persona di dignità infinita come Dio. E la riparazione non era possibile per opera di un uomo, perché un uomo, per quanto santo, per quanto accetto, non può avere dei meriti di dimensione infinita. Sembrava allora che il mondo non potesse più avere un’amicizia vera con Dio, sembrava che l’umanità costituisse così una massa di dannati. Sembrava, ma la misericordia di Dio è stata superiore ad ogni nostra immaginazione e la storia dei suoi interventi è proprio una storia di infinita, continua misericordia, finché è venuto lo stesso Dio. Il Verbo di Dio si è fatto uomo e ha unito in sè la divinità con l’umanità in un’unica persona, sicché tutte le azioni che Gesù Cristo compiva erano azioni di valore infinito, di dignità incommensurabile. Ed ecco allora la riconciliazione. Gesù Cristo è diventato il nuovo capo dell’umanità e nella propria persona ha saputo conglobare tutti gli uomini. Tutti gli uomini, rappresentati da Lui, tutti gli uomini nella sua persona venivano ad essere riscattati e nel suo mistero pasquale ha distrutto con la sua morte la nostra morte e ci ha ridato con la sua risurrezione la vita. E i diritti di Dio, i diritti della giustizia di Dio sono stati pienamente appagati. Il Signore ha pagato per noi, ha pagato per tutti i nostri peccati e ha pagato per amore, per amore al suo Padre divino, per amore della salvezza di tutti gli uomini: è diventato il Pontefice eterno che, come dice la lettera agli Ebrei, non è entrato nel Santo dei santi con in mano il sangue di capri o di tori offerti in sacrificio come nell’antica legge, ma è entrato nel Santo dei santi, cioè è entrato al cospetto di Dio, col proprio sangue, il sangue versato in amore sulla croce e con questo ha ottenuto a tutti la grazia, la misericordia, la vita, ci ha resi di nuovo figli di Dio, ci ha aperto le porte del paradiso. Oh, come dobbiamo restare sempre in contemplazione di Cristo Signore, che ha fatto così tanto per noi quando noi facciamo così poco per amore di Lui! Come dobbiamo essere riconoscenti al Signore che in ogni celebrazione dell’Eucarestia rioffre il suo sangue per noi e si mette a nostra disposizione! Come dobbiamo partecipare alla Messa con fervore ed intelligenza, come dobbiamo sentire nel nostro cuore il desiderio di partecipare a Lui perché Lui ci redime e redimendoci ci fa suoi, suo corpo e anche noi possiamo partecipare alla salvezza con l'offerta delle nostre preghiere e dei nostri sacrifici. Cresca sempre di più l’amore nostro a Gesù pace e riconciliazione nostra.
CODICE | 78LNV0133SN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza 22/10/1978 |
OCCASIONE | Catechismo Vespro |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Gesù riconciliazione nostra |
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