30/09/1973 - Vespro XXVI Domenica Ord

Sant’Ilario d’Enza 30/09/1973
Catechesi vespro

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Il nostro centro di studi, dico di studi, di interesse, di amore, vuol essere particolarmente quest’anno la figura di Gesù. L’anno scorso a vespro abbiamo trattato di un argomento soavissimo: la Madonna. Quest’anno la Madonna ci porta a Gesù e vogliamo considerare la sua figura perché non la conosciamo mai abbastanza, anzi uno dei torti più notevoli che abbiamo noi cristiani è di non conoscere sufficientemente Lui, di non amarlo così come dovremmo amarlo, perché la nostra conoscenza è imperfetta, è frammentaria, è circondata da molta nebbia di confusione. Ecco perché quest’anno vogliamo studiare Gesù e soprattutto Gesù in quella causa profonda e grande che lo ha fatto discendere sulla terra, che lo ha fatto compiere quelle azioni salvifiche che ci hanno dato la vita e ci hanno dato l’eternità. Lo vogliamo studiare cioè nel suo amore, nel suo cuore. Perciò, quando quest’anno noi parliamo del Cuore di Gesù, sotto questa immagine intendiamo soprattutto parlare di quell’amore di Dio e di quell’amore umano che lo ha portato a dare tutto se stesso per noi, a donarci il suo corpo e il suo sangue nel mistero eucaristico. Ecco perché non finiremo mai di parlare del cuore di Gesù, vedendo in questa devozione qualcosa di molto forte, di molto vivo, di veramente travolgente. Se un cristiano capisce l’amore di Gesù ha capito tutto, se ha capito dunque quel cuore che ha così amato gli uomini capisce anche tutta la logica di questo amore. Per procedere ordinatamente, mi propongo di illustrarvi quest’anno le litanie del sacro cuore di Gesù, perché sono un ottimo riassunto per conoscere il suo amore, sono invocazioni che sono fiorite attraverso i secoli sulla bocca dei cristiani, anche se poste in questa forma litanica sono abbastanza recenti; non risalgono nella loro forma a santa Margherita Maria Alacoque, sono posteriori. Molto contributo l’ha dato una serva di Dio: Anna Maddalena Remusat e poi man mano si sono affermate fino a che la Chiesa poi ha dato la forma attuale. Voi le conoscete in grande parte, le avete recitate molte volte, soprattutto in quest’ultimo tempo. La forma litanica è una forma tradizionale nella pietà cristiana. Del resto abbiamo dei salmi che sono esattamente delle litanie, intendendo per litanie una forma di preghiera nella quale a espressioni diverse si risponde sempre con la stessa invocazione. Ricordate che le litanie del Sacro Cuore sono formate da trentatré invocazioni per ricordare i trentatré anni della vita di Gesù, trentatré anni per noi, trentatré anni di esercizio del suo amore. Disse una volta Gesù a S. Margherita Maria: “Ogni venerdì invocami trentatré volte, perché mi ricorda ciò che Io ho fatto e dall’albero della croce, che è il mio trono, ti darò molta misericordia”. Trentatré invocazioni e le prime quattro ci ricordano le grandezze di Gesù, la sua origine divina e la sua incarnazione; le altre quattro che seguono sono delle illustrazioni della figura di Gesù fatte con figure dell’Antico Testamento; poi fino alla quindicesima invocazione sono espressioni di quello che Gesù è in se stesso, le sue perfezioni, le sue virtù, le sue amabilità; poi fino all’invocazione ventunesima ci ricordano ciò che Gesù ha fatto per noi come mediatore e poi come redentore, invocazione ventisette, e dalla ventisettesima alla trentaduesima sono illustrate le conseguenze della redenzione e per ultima, la trentatreesima, ci ricorda quanto Gesù sarà per noi in paradiso, la gloria. È molto giusto che noi valutiamo queste litanie dunque per un contenuto molto ricco: un contenuto che ci serve ad accrescere il nostro amore, un contenuto di meditazione, un contenuto che ci sprona a corrispondere all’amore di Gesù con più forza, con più vigore, con più umiltà. Sono invocazioni che, una volta imparate, ci servono molto come piccole preghiere giaculatorie, servono a renderci più facile il nostro raccoglimento, il nostro cammino verso il Signore, il nostro indirizzo durante il giorno, perché non perdiamo di vista ciò che dobbiamo fare per Lui e con quali sentimenti dobbiamo fare per Lui. Perciò facciamolo volentieri questo piccolo studio sulle litanie, facciamolo perché, quando noi le reciteremo, le possiamo recitare con più comprensione, con più ricchezza, perché possano servirci particolarmente nell’adorazione al Santissimo Sacramento, ci possano servire ad unirci a Lui perché con Lui possiamo adorare e ringraziare il Padre, chiedere perdono dei nostri peccati e chiedere le grazie per il mondo. Resti quindi la nostra finalità nel conoscere meglio il Signore per potere con Lui, particolarmente nella Messa, essere ed agire con forza e con generosità.

CODICE 73IVV0133PN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza 30/09/1973
OCCASIONE Catechesi vespro
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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