05/10/1975 - Vespro XXVII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 05/10/1975
Catechesi Vespro XXVII Domenica del Tempo Ordinario

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Siamo arrivati, (ve lo ricordate, indubbiamente!) siamo arrivati alla quattordicesima invocazione. La quattordicesima invocazione dice: “Cuore di Gesù, nel quale vi sono tutti i tesori della sapienza e della scienza, abbi pietà di noi”. Dobbiamo considerare il cuore di Gesù come un tesoro (l’espressione è molto particolare), un tesoro di sapienza e di scienza. Infatti Gesù è la rivelazione del Padre. Tutta la vita Gesù ha sottolineato questo suo compito di Rivelatore; proprio perché, unito sostanzialmente al Verbo, Gesù manifestava quanto Dio voleva comunicare agli uomini nella sua incommensurabile misericordia. La salvezza dell’uomo è una salvezza di ordine soprannaturale, proprio perché Dio ci ha svelato delle cose soprannaturali; non si è limitato ad istruirci nelle cose di questo mondo, attraverso la nostra intelligenza, attraverso l’aiuto che dà a tutti gli uomini che studiano. Il Signore ci ha voluto svelare delle cose sue, delle cose sue intime e ha elevato così la finalità della nostra vita, di modo che, sapendo delle cose soprannaturali ed elevati al piano soprannaturale, noi non tendiamo più unicamente a dei beni naturali, alla conquista di una felicità umana, ma tendiamo a una felicità superiore, immensamente più grande, che è la felicità della stessa verità, dello stesso amore di Dio. Gesù allora è il Rivelatore, è la Sapienza stessa di Dio che si manifesta al mondo. L’anima umana di Gesù, unita al Verbo, è stata, come dice Giovanni apostolo nell’introduzione del suo vangelo, è stata piena di verità”. E Giovanni soggiunge che “da questa pienezza noi abbiamo attinto, la pienezza di grazia e di verità” (Gv 1, 16-17). E infatti nella Chiesa, noi, uniti insieme, partecipiamo di questa fonte di vita che è Gesù, partecipiamo di questa fonte di sapienza. Noi riconosciamo in Gesù una pienezza meravigliosa per tutti noi, dalla quale tutti noi possiamo attingere. Quando Gesù ha detto: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10, 10), ecco, ha voluto ben sottolineare come la nostra vita sia un conoscere, come la nostra vita sia un amare; un conoscere come conosce Dio, un amare come Dio ama se stesso. Ed ecco allora che noi possiamo un po’ pensare all’anima di Gesù in cui si riversava tutta questa sapienza divina. L’anima di Gesù, ricca di sapienza, ricca di scienza: aveva la scienza che hanno i beati in Paradiso, perché vedeva sempre la faccia del Padre suo; aveva la scienza che noi diciamo degli angeli, la scienza infusa, una comunicazione straordinaria che Dio dà al di sopra di ogni esperienza; aveva la scienza che gli uomini possono conquistare così, attraverso la loro indagine e il loro studio. L’anima umana di Gesù ricchissima allora, vero tesoro! Quante volte noi, purtroppo, sappiamo le cose in modo sbagliato. Quante volte l’errore fa presa su di noi. Quante volte, soprattutto, le grandi verità ci lasciano indifferenti; quelle verità che Gesù è venuto a portarci dal seno del Padre troppe volte ci lasciano così, quasi indifferenti, freddi, ci lasciano senza una vera ricerca e un vero amore. Ci dobbiamo ricordare la nostra unione con Gesù, ci dobbiamo sentire strettamente uniti a Lui nel Corpo Mistico. Da Gesù viene a noi ogni sapienza, quella sapienza per cui è scritto: “Ecco, il timore di Dio è l’inizio della sapienza” (Pr 1, 7); quella sapienza per cui è scritto: chi possiede la sapienza ha la felicità perfetta. Noi dobbiamo dunque stare molto in contatto con Gesù; le nostre verità noi le apprendiamo pregando, cioè stando in comunicazione con il Signore, avendo viva comunicazione con Lui. “Le verità della fede si imparano soprattutto in ginocchio”: la mia frase non è mia, è di un Padre della Chiesa. “Si imparano in ginocchio”, vuol dire si imparano in una disposizione perfetta alla volontà del Signore, si imparano lasciano che il Verbo di Dio illumini tutta la nostra mente, che il Verbo di Dio prenda possesso di tutto il nostro cuore. Ecco allora che vorremo riflettere sulla Parola di Dio, ma in questa maniera: lasciandola proprio come cadere nell’intimo dell’anima nostra. Vorremo riflettere sulla Parola di Dio, amando Gesù. Nell’amore a Gesù nella fiducia a Lui, nell’abbandono a Lui, si accrescerà e si dilaterà la nostra conoscenza e dall’amore alla conoscenza e dalla conoscenza all’amore progrediremo nel bene.

CODICE 75L4V0133QN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 05/10/1975
OCCASIONE Catechesi Vespro XXVII Domenica del Tempo Ordinario
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Cuore di Gesù, nel quale vi sono tutti i tesori della sapienza e della scienza
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