Dicevamo domenica scorsa, che vogliamo studiare il piano di Dio, quel piano che Dio, nella sua infinita misericordia, ha disposto per la nostra salvezza. La storia della salvezza, dicevamo, è la storia degli interventi di Dio, di un Dio che ci ama e ci vuole partecipare la sua vita. Aveva infatti detto: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” (Gen 1, 26). Che cosa voleva dire questa parola? Ci risponde tutta la storia della salvezza. Ci risponde la visione di san Giovanni nell’Apocalisse: il Signore voleva proprio che gli uomini fossero come lui. La Trinità nell’unità. Più persone nella stessa vita. Noi, in molti, nella stessa vita e nell’unico amore. L’uomo a immagine e somiglianza sua. Infatti l’uomo, - chiamato già ad essere specchio di Dio nella sua anima, intelligente, capace di amare, nella sua anima che partecipa alla vita in perennità, Dio è eterno, l’anima è immortale, - l’uomo è chiamato a un piano soprannaturale, per cui è reso partecipe della stessa vita divina. E per mezzo del Mistero Pasquale di Cristo è cancellata la storia della colpa ed è possibile attuare questa unione strettissima con Dio e tra di noi. Il piano di Dio, quel mistero nascosto dai secoli, come dice la scrittura, è poi stato svelato nella pienezza dei tempi e noi lo abbiamo raccolto. Chè san Giovanni apostolo concludeva: “Da tutta la storia della salvezza noi veniamo a conoscere bene chi è Dio: Dio è amore” (1 Gv 4, 16 ; 1 Gv 4, 8). “Apparve”, dice san Paolo, “la benignità e l’umanità del salvatore nostro Gesù”(cfr. Tt 3, 4). Ecco, il piano della salvezza, è dunque il piano che vuole attuare in pienezza ciò che Dio aveva segnato creando l’uomo: “Facciamo l’uomo a nostra immagine” (Gen 1, 26). E che poi era stato rovinato dalla ribellione dell’uomo stesso. Sarebbe avvenuta ugualmente l’Incarnazione del Figlio di Dio, se non fosse venuto il peccato? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che Gesù è venuto per la salvezza: “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”. E in questo piano di salvezza, ecco la posizione della Madonna, che è posizione di privilegio, un privilegio singolarissimo - è preservata dal peccato - ma un privilegio che trova nella Madonna un'assoluta corrispondenza. La Madonna ha il dono di Dio, ma nello stesso tempo dà tutta se stessa. Non solo la Madonna è grande per quello che ha ricevuto, è grande per quello che ha dato. Ha ricevuto immensamente da Dio, ha dato fino alla sommità. Perciò il piano della salvezza che è piano di amore, pone la Madonna come un dono di amore. Ed è la prima forte considerazione che dobbiamo sottolineare, cioè il Signore ci ha dato in Maria il capolavoro del suo amore. Evidentemente, nella Madonna si sono assommate tutte le grazie che il Signore distribuirà agli altri uomini. Infatti, nella Madonna abbiamo dei doni che invano cercheremmo insieme o anche singolarmente in altri santi. Ebbene, questo dono d’amore, ha permesso la salvezza, perché: dono d’amore, la Madonna, corrispondenza d’amore nella Madonna, abbiamo Gesù, abbiamo veramente il compimento di tutte le promesse. Abbiamo il punto vertice di tutta la storia. Con Gesù, abbiamo tutto e Gesù viene così come la manifestazione dell’amore di Dio e la manifestazione dell’amore della Madonna. Ecco, impegniamoci particolarmente in questo mese di ottobre, a meditare questo mistero della salvezza recitando il rosario, perché nella recita del rosario, noi vicino alla Madonna, possiamo capire meglio come Dio ci ha amato e come noi possiamo veramente corrispondere nell’amore. La Madonna, manifestazione dell’amore di Dio, è maestra per noi, dell’amore che dobbiamo portare al Padre.
CODICE | 72LEV0133RN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 15 ottobre 1972 |
OCCASIONE | Omelia Vespro XXVIII domenica Tempo Ordinario anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il piano della salvezza |
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