10/10/1976 - Vespro XXVIII Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 10/10/1976
Catechesi a Vespro

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Domenica scorsa, consideravamo come Gesù è la nostra grande ricchezza, come dalla sua pienezza tutti noi attingiamo. Vorrei portare il discorso sul nostro dovere, su quel dovere che la Vergine Santa ci indica con tanta forza. La Madonna dice a noi: “Guardate Gesù, guardate lui, elevatevi a lui”. La nostra elevazione a Gesù, è prenderlo come nostro modello, è ricopiare le sue virtù e i suoi sentimenti. Dobbiamo imitare Gesù e qui sta tutta la nostra riuscita della vita. La vita è fallita quando fallisce l’imitazione di Gesù, la vita vale poco, quando poco è stata l’imitazione; vale tanto, senza misura, quando riusciamo veramente a ricopiare Gesù. Dobbiamo proporcelo ogni giorno: “Se fosse Gesù al mio posto, come farebbe? Come penserebbe? Come giudicherebbe?”. I suoi meravigliosi esempi di pazienza e di carità, la sua misericordia, quel meraviglioso fiorire di ogni virtù. Ogni giorno, ogni giorno deve essere un passo nell’imitazione di Gesù. Ecco perché nel rosario, particolarmente, ci poniamo davanti a Gesù e lo vediamo contemplandolo come il continuo nostro modello. Se una cosa non sa di Gesù, non ci deve interessare; se una cosa è scartata da Gesù, subito dobbiamo fuggirla anche noi, se una cosa, anche dura, è scelta da Gesù, dobbiamo abbracciarla, fosse pure la croce. Sempre come Gesù, in tutto come Gesù, vivacemente, fortemente. Ancora la Madonna ci dice di guardare a Gesù per dipendere da lui. Dipendere da Gesù, vuol dire riconoscerlo come la sorgente di tutta la nostra vita, di tutte le nostre energie. Cosa possiamo fare senza Gesù? Non possiamo piacere al Padre, acquistarci un piccolo merito, rendere la vita degna, rendere la vita valevole per il nostro prossimo. Solo Gesù può dare a noi la forza di superare le difficoltà, di superare i nostri difetti, le nostre passioni. Lui è sorgente formidabile di ogni forza, lui è morto e risorto per noi, è nel suo Mistero Pasquale che sta ogni sorgente della nostra spiritualità, è nel suo Mistero Pasquale che noi possiamo sempre, con forza, attingere, particolarmente durante la Messa. Ma una terza cosa ci suggerisce la Madonna: noi dobbiamo collaborare con Gesù, collaborare perché il Signore ci vuole artefici, ci vuole vicino a lui, perché si attui in tutta la pienezza la sua redenzione. È poco quello che possiamo dare, ma lui lo vuole, lui vuole che abbiamo l’onore di essere corredentori con lui. Lui vuole continuamente tutto quello che possiamo dare, perché così può incoronarci di meriti, può darci la pienezza della gloria e della gioia. Allora raccogliamo quest’idea: Gesù è tutto, in Gesù ogni nostra gloria, in Gesù ogni nostro onore, con Gesù, sempre. E in questa gloria, la gloria di essere suoi discepoli, la gloria di essere suoi amici, la gloria di essere suoi seguaci, sta tutta la bellezza della nostra vita, sta tutto il nostro onore. Poniamoci così, elevandoci, collaborando, dipendendo sempre in tutto.

CODICE 76L9V0133HN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 10/10/1976
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 17- dalla cui pienezza noi tutti abbiamo attinto
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