09/10/1988 - Vespro XXVIII Domenica Ord

È un inno di trionfo quello che lancia l’Apostolo: noi siamo stati riscattati dal sangue di Gesù, che è diventato nostro mediatore; per cui le nostre preghiere salgono al Padre e dal Padre discende un fiume di misericordia. È mediatore e continua la sua opera. Noi sappiamo la centralità dell’Eucarestia. Nell’Eucarestia abbiamo la rinnovazione del sacrificio di Gesù, abbiamo la potenza della sua preghiera, abbiamo la sua misericordia, che si estende a tutte le anime e che noi dobbiamo partecipare. Ecco un’Eucarestia partecipata, Eucarestia forte. Quest’anno vogliamo parlare dell’Eucarestia. È l’anno che il vescovo ha chiamato “eucaristico”, ha voluto “eucaristico” e noi insisteremo proprio per vivere l’Eucarestia con fortezza e realizzare una preghiera eucaristica più forte, più generosa, più responsabile. Troppe volte ci accontentiamo di fare qualche cosa e ci fermiamo lì, una mediocrità di preghiera, una cosa di poco rilievo, mentre abbiamo nell’Eucarestia una forza meravigliosa di trasformazione e di intercessione. Ci procureremo quest’anno tanta meditazione per potere penetrare nel mistero eucaristico; penetrare e partecipare, penetrare e acquistare energie, penetrare e avere tanta gioia, perché l’Eucarestia ci dà la pienezza, ci dà la gioia vera e noi dobbiamo trovare le vere gioie per poter superare meglio le tentazioni delle false gioie. Le false gioie insidiano l’anima debole, le false gioie, i falsi piaceri affascinano e mettono in pericolo. Bisogna dall’Eucarestia trovare tanta gioia: è proprio uno dei grandi effetti dell’Eucarestia donare la pace e la gioia ad ogni anima, donare la pace e la gioia alla comunità che si riunisce attorno all’altare. Vogliamo perciò proporci di andare al Mediatore e di vivere costantemente vicino a Lui in un progresso di bene.