31/10/1976 - Vespro XXXI Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 31/10/1976
Catechesi a Vespro

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Siamo alla diciottesima invocazione che dice: “Cuore di Gesù, desiderio dei colli eterni”. L’espressione è presa dal capitolo 49 della Genesi versetto 26, quando Giacobbe dà la benedizione ai suoi figli. Giacobbe sottolinea la grande importanza della sua benedizione e dice che è una benedizione che sorpassa i colli eterni - così chiamavano gli Ebrei le alte vette -. Supera la sua benedizione, la benedizione dei suoi padri: la benedizione che aveva dato Abramo e che aveva dato Isacco. Voleva dire che era una benedizione tutta speciale, non senza ispirazione di Dio. L’espressione è applicata al Cuore di Gesù, perché, se i patriarchi sono chiamati “i colli eterni”, cioè le punte altissime nella storia della salvezza, il Cuore di Gesù è stato il loro desiderio. Si dice dunque che l’attesa del Messia, è stato il motore che ha portato avanti tutta la storia dei patriarchi e dei profeti: hanno guardato al Messia, hanno guardato a Gesù con intenso desiderio, con un fortissimo desiderio. Hanno guardato a Gesù e tutta la loro storia è stata incentrata in lui. Noè aveva già ricordato, prima ancora di lui, nella storia stessa di Adamo si parla di Gesù: quel seme che trionferà del cattivo tentatore. Poi giù giù, tutto è visto nella luce del Messia. E noi giustamente parliamo di raffigurazioni, di figure dell’antico testamento che preannunciano Gesù. Lo preannunciano in se stesse o lo preannunciano in determinati avvenimenti. Noi vediamo, e lo ricorda anche la Messa, noi vediamo la figura in Abele, ucciso ingiustamente. In lui vediamo l’immagine di Noè che costruisce e che salva. In lui vediamo Isacco obbediente al padre, in lui vediamo Melchisedech, il sacerdote di Dio Altissimo. In lui vediamo Davide, che vince le battaglie del Signore con l’ausilio della preghiera e vediamo in Davide confidato nel Signore, abbandonato al suo volere, l’immagine di Gesù, che vince nella confidenza totale al Padre. E così via, in tutti i fatti, noi vediamo un richiamo a Gesù, lo vediamo. Gesù stesso, parlando ai due discepoli di Emmaus, dice il racconto che spiegò loro tutte le profezie, i riferimenti, che nella scrittura parlavano di lui, della sua morte e della sua risurrezione, perché l’antico testamento non ha fiato, non ha voce che in vista del nuovo testamento. E quando leggiamo la bibbia, non possiamo non leggere Gesù in tutto l’antico testamento, nei sentimenti dei patriarchi nelle espressioni dei profeti, nei salmi: tutto ci parla di Gesù, tutto, tutto! Veramente è stato “il desiderio”, e Gesù stesso lo ha sottolineato quando ha detto: “Molti re e profeti hanno desiderato di vedere i miei giorni e non li hanno visti!” (cfr. Lc 10, 24). Rimproverava alle città rivierasche del lago di Genèsaret la loro durezza e la loro resistenza alla grazia. Molti hanno desiderato, sì, in fondo tutta la storia ha un centro, che è Gesù. Ha un centro logico, perché Gesù è Dio fatto uomo e la storia degli uomini da lui prende il suo significato: non capiremmo nulla se pigliassimo via Gesù, perché Gesù non è un personaggio più grande degli altri, è il centro di tutto. E veramente come centro è ancora per noi, che viviamo tanti secoli dopo di lui, il desiderio di comunione e di fede, perché non possiamo desiderare che di essere con lui, il capirlo sempre di più. Ed ecco il perché dell’antico testamento, il perché sta in questo: gli uomini di allora avevano il centro in Gesù e noi per capire Gesù, dobbiamo prendere con fede la parola di Dio dell’antico testamento e in ogni cosa leggeremo Gesù, in ogni cosa potremo capire meglio Gesù e tutto ci servirà ad accrescere la nostra conoscenza e la nostra confidenza in lui. Il desiderio di Gesù, ecco teniamolo sempre molto vivo nel nostro cuore, sempre di più, sempre di più. I santi hanno fatto così. I santi ci sono modelli in questa ansia del conoscere e dell’amare il Signore sempre di più. Ci intercedano, perché noi possiamo veramente entrare in questa conoscenza di Dio, che è la vita eterna.

CODICE 76LZV0133UN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 31/10/1976
OCCASIONE Catechesi a Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI 18- Desiderio dei colli eterni
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