04/11/1979 - Vespro XXXI Domenica Ord

Sant'Ilario d'Enza, 04/11/1979
Catechesi al Vespro

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Una legge, una legge che guida e conduce al fine, questa legge che ha messo nell'intimo del nostro cuore la chiamiamo legge naturale. Si esprime in noi come naturalità di direzione, naturalità di comprensione, cioè la legge naturale è sentita proprio in tanto in quanto siamo stati creati da Dio come uomini. Si esprime come una forza che ci fa capire il nostro dovere, che ci fa capire le cose che dobbiamo assolutamente lasciare e le cose che dobbiamo assolutamente evitare e compiere. Il Signore ci ha dato l'intelligenza perché comprenda questa legge, perché la valorizzi, perché possa sempre essere la direzione della nostra vita. Di onnipotente ha messo tale sentimento in noi che, se un'educazione sbagliata non soffoca, se un ambiente malvagio non allontana, il sentimento prorompe con spontaneità e con forza. Sentiamo qual è il bene e qual è il male, sentiamo che al di sopra di noi c'è un essere infinito al quale non è indifferente che noi facciamo il bene e che noi facciamo il male. C'è un occhio su di noi che è l'occhio della verità infinita, che è l'occhio della giustizia infinita, della bontà infinita. Diciamo che Dio è santo. Dio non può essere un indifferente: ha creato le sue creature e vuole che raggiungano il fine, le ha dotate di tanti doni e di tanti mirabili aiuti. Dio non vuole che la sua opera vada perduta. Non è come sono spesso gli uomini: trascinati dalle loro passioni, inquieti delle loro cose, dimentichi dei loro doveri. Dio vede le sue creature e le ama e, proprio per l'amore che porta ad esse, vuole che seguano questa legge naturale messa nel loro cuore. E proprio perché le ama non tollera che altre forze le possono costringere a fare ciò che non è conveniente e ciò che allontana dal fine. Ecco perciò ci richiamiamo a una semplice ammissione dell'esistenza di Dio, ci richiamiamo a un concetto elementare di lui: Dio esiste ed esiste nella sua grandezza e nelle sue perfezioni. Dio non può non essere perfetto, non sarebbe più Dio. Ecco, perché è perfetto amore, è perfetta giustizia, segue l'uomo da vicino, lo segue sempre e vuole che venga così arricchita la sua vita di tutte le cose che lui ha predisposto e le cose che ha predisposto si raggiungono se l'uomo sa ubbidire alla sua legge e sa dirigersi con umiltà e con fede. Oh, ascoltiamo la voce di Dio in noi: è lui che ci avverte, è lui che ci loda, è lui che ci disapprova! Ascoltiamo la voce di Dio! "Benedetto Dio", leggevamo prima. Sì, benedetto Dio, che ama ognuno di noi e ognuno di noi è importante per lui. È importante! Ha un valore! Ha un valore perché è uscito dalle sue mani, perché è chiamato a raggiungere lui. Dio ci ama, Dio ci stima, per questo Dio non vuole che camminiamo per strade sbagliate e roviniamo la nostra vita. Lasciamoci dunque amare da Dio, ubbidendo alla sua legge.

CODICE 79M3V0133UN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 04/11/1979
OCCASIONE Catechesi al Vespro
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Moralità
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