Il “monte santo” lo vediamo tutti i giorni: il monte è l’altare, l’altare che è trasformato sul monte Calvario dove Gesù ha offerto il suo supplizio e la sua vita. In ogni Messa vediamo forte, grande il memoriale, vediamo Gesù che di nuovo accetta, che di nuovo offre, che di nuovo si immola. Si immola per noi, si immola per riparare i peccati del mondo. L’Eucarestia è pane, l’Eucarestia è presenza, ma cibo e presenza perché sacrificio. Gesù non scende sull’altare che per sacrificarsi e questo sacrificio ci dice come è grande, è magnifico il suo amore, perché ripete il sacrificio del Calvario in mezzo a noi, proprio per noi, per la nostra santificazione, perché la nostra vita abbia il suo perché pieno. Quanto dobbiamo crescere nella nostra stima, nella nostra ammirazione dell’amore di Gesù! Quanto dobbiamo insistere, perché questo amore non ci trovi indifferenti, stanchi, svogliati! Dobbiamo sempre interrogarci sulla nostra partecipazione alla Messa, perché deve essere una partecipazione di grande forza, di grande generosità, perché anche noi, come Lui, possiamo partecipare alla lode del Padre e alla salvezza degli uomini.
CODICE | 88M5V0133VN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 06/11/1988 |
OCCASIONE | Catechesi al Vespro XXXII domenica tempo ordinario |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Messa |
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