Siamo sulla seconda invocazione: “Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della vergine Maria”. Ci chiediamo: perché il Signore ha voluto nascere da una vergine? Perché il Signore non ha scelto la generazione comune a tutti gli uomini? Ha voluto un grande miracolo, operato dallo Spirito Santo, lo ha proprio voluto Lui e lo ha tanto voluto, che noi diciamo che la Madonna ha conservato per sempre la sua verginità. È piaciuta a Dio proprio per la sua meravigliosa verginità. Dio ha fatto dei grandi miracoli perché restasse sempre così. Dio non agisce a caso, Dio non fa dei miracoli senza una grande causa: era dunque conveniente, era dunque giusto che Lui nascesse da una vergine. Il Cuore di Gesù voleva dunque un affetto totale, voleva una consacrazione assoluta, voleva che il punto di questa terra scelto da Lui per il grande incontro fosse un punto assolutamente santo, non solo santo di una santità ordinaria, ma di una santità straordinaria che superasse le comuni note, le comuni leggi, che andasse più in alto. Ha voluto nascere da una vergine, significando che Lui nasceva proprio in una maniera eccezionale per beatificare la consacrazione totale a Dio e alla sua causa. Cos’è essere vergini? È andare più in alto di questa terra, non solo più in alto dal peccato, non solo più in alto della mediocrità, non solo più in alto della sufficienza, ma più in alto anche di quello che Lui ha benedetto come condizione ordinaria. Da Dio è venuto il matrimonio e la famiglia, da Dio, sommo autore della vita, è venuta questa partecipazione: la verginità va al di sopra, la verginità è il far dono a Dio di ciò che Lui ci ha già dato, è sorpassare quella che è la condizione normale facendo olocausto anche degli affetti umani, degli affetti giusti. Del resto, noi lo sappiamo, non è che per i suoi sacrifici chiedesse delle cose brutte: i sacrifici, sottolineavano i profeti, dovevano essere fatti di cose le più care, le più belle. Così è nell’ordine della verginità: si sacrificano delle cose belle per delle cose ancora più belle, si sacrificano delle cose sante per un ideale ancora più santo. Così è stato per Maria: prossimamente, il 21 di questo mese, noi celebreremo la festa della presentazione al tempio di Maria; secondo un’antichissima tradizione Maria vergine da bambina fu portata al tempio e lì si donò a Dio diventando Lei il tempio più gradito dell’Altissimo. Non voleva altre cose, non voleva altre situazioni pur buone, voleva l’indivisione, cioè voleva il donarsi assolutamente, completamente: tutto e solo per Dio. Ecco, per questo il cuore di Gesù ha scelto il cuore di Maria, per questo ha voluto che in lei risplendesse meravigliosamente la purezza fino al suo vertice più grande di consacrazione. Il Cuore di Maria è stato scelto e ha corrisposto, ha corrisposto meravigliosamente. Le conclusioni sono evidenti: dobbiamo avere una grande stima della verginità quando la verginità è stata scelta da Gesù ed è stata scelta da Maria, quando la verginità ha avuto una fecondità superiore ad ogni altra fecondità. Noi stimeremo molto la verginità, l’ammireremo nella Madonna, l’ammireremo come una delle sue più belle prerogative e domanderemo allo Spirito Santo che anche nella nostra comunità parrocchiale faccia sorgere questa vocazione alla verginità come vocazione per il regno, per una consacrazione totale al regno, per una consacrazione totale alle esigenze del regno. Il regno di Dio domanda sempre più amore: la verginità è amore spinto al sommo, la verginità ha valore proprio così, quando è posta nell’ordine di Gesù e di Maria per essere più adatti, per corrispondere meglio alla provvidenza di Dio che nel suo Regno vuole darci il senso dell’eternità.
CODICE | 73MHV0133WN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza 18/11/1973 |
OCCASIONE | Catechesi vespro |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Il valore della verginità |
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